Lorenzo Zacchi, responsabile Medio Oriente di Geopolitica.info, in esclusiva ai nostri microfoni: “L’operazione di terra si sta intensificando”.
Lo scenario a Gaza è completamente differente rispetto a qualche giorno fa. Israele ha intensificato i propri attacchi e sta allargando anche l’azione. La nostra redazione ha contattato Lorenzo Zacchi, responsabile Medio Oriente di Geopolitica.info, per fare il punto della situazione.
Lorenzo Zacchi, cosa sta succedendo a Gaza?
“Possiamo dire che l’operazione di terra si sta intensificando. Gli attacchi si stanno concentrando al Sud della Striscia. In più in queste ultime ore Israele ha deciso di allargare le proprie operazioni nel Sud del Libano oltre che di fare alcuni attacchi mirati in Siria“.
Quali potrebbero essere le conseguenze di questi attacchi?
“Difficile rispondere. Molto probabilmente il conflitto continuerà per alcuni mesi considerando che Netanyahu ha ribadito che lo stop ci sarà solo con la completa distruzione di Hamas e con la demilitarizzazione di Gaza. Poi quando si aprono più fronti si inseriscono diverse variabili ed esiste il rischio di un allargamento del conflitto“.
“Ecco il ruolo degli Stati Uniti”
Possono gli Stati Uniti evitare un allargamento del conflitto?
“Gli Stati Uniti cercano in tutti i modi di arrivare ad una reale tregua perché nessun presidente vuole iniziare una campagna elettorale con un potenziale conflitto in atto. Si vuole ridurre l’escalation. Ma, secondo me, Netanyahu ha tutta l’intenzione di proseguire il conflitto e far girare le carte a tutti per far capire a Washington che l’Iran è parte attiva del conflitto per avere avere un aiuto in più dagli Stati Uniti“.
Come procedono le trattative per la liberazione degli ostaggi?
“In questi ultimi giorni ci sono state nuove manifestazioni dei familiari degli ostaggi per chiedere a Israele di far presto. In questo momento, però, la priorità è l’offensiva militare e il tema ostaggi sembra essere passato in secondo piano“.
Hamas potrebbe reagire agli attacchi di Israele?
“In questo momento è in forte difficoltà e neanche Hamas poteva immaginare una reazione simile da parte di Israele. Possibili azioni di terrorismo, ma non penso che possa compiere qualcosa di grande come il 7 ottobre“.