Un fisco amico. Questo l’obiettivo del governo Meloni nell’ambito di una riforma che arriverà oggi in Consiglio dei ministri per l’approvazione finale.
Una riforma che arriva dopo 23 anni, e che ha concluso il percorso delle Commissioni parlamentari e recepiti i pareri. È il nuovo statuto dei Contribuenti ed è composto da due decreti legislativi, che è solo un pezzo del puzzle generale alla quale sta lavorando il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, uno dei massimi esperti italiani di diritto tributario.
Il governo Meloni ha intenzione di cambiare il rapporto di fiducia tra fisco e contribuenti, basandolo su un’interlocuzione costante e preventiva. Piuttosto che intervenire dopo, si interviene prima, con l’obiettivo di produrre la deflazione del contenzioso e creare un rapporto appunto, che metta il cittadino nella condizione di pagare le tasse con serenità.
Dichiarazioni dei redditi più semplici
Tra i cambiamenti epocali c’è il fatto che i contribuenti potranno contare su dichiarazioni dei redditi più semplici e su un nuovo calendario per l’invio di queste ultime. Lo Statuto del Contribuente sarà equiparato alla Costituzione e ci sarà un Garante nazionale che ne tutelerà i diritti di fronte all’amministrazione fiscale.
Addio alle cartelle esattoriali a Natale
Si dirà addio all’invio delle cartelle esattoriali nei periodi festivi, Natale incluso e verrà rafforzato il principio dell’autotutela, che nel diritto tributario consiste nel potere dell’amministrazione finanziaria di riesaminare, revocare o annullare i propri atti ritenuti illegittimi o infondati. Si lavorerà per renderla obbligatoria, in modo da diminuire l’incidenza del contenzioso.
Modifiche anche per gli avvisi di accertamento. Il contribuente riceverà una specie di schema di avviso sul quale avviare un’interlocuzione e un eventuale contraddittorio per fare verifiche comuni. Le nuove regole rafforzeranno il principio di irretroattività delle disposizioni tributarie.
Il nuovo Statuto conterrà cinque ipotesi di invalidità degli atti di accertamento e riscossione: irregolarità, annullabilità, nullità, inutilizzabilità o inesistenza. La riforma è pensata “nella logica della certezza e della semplicità del sistema tributario”, come spiega Il Giornale, citando Maurizio Leo.