Domenico Brisgotti, direttore generale di Coop Italia, in un’intervista a ‘La Repubblica’: “Gli italiani hanno capito che alcuni comportamenti diventeranno strutturali”.
Il 2023 è stato un anno complicato per quanto riguarda i prezzi, ma in questo 2024 non si tornerà indietro. Lo ammette Domenico Brisgotti, direttore generale di Coop Italia, in un’intervista a La Repubblica: “Ricordiamo che l’inflazione bassa non significa che i costi diminuiscono, ma semplicemente che aumentano di meno. A gennaio e febbraio ci sarà una nuova ondata di rincari. Non come quelli passati, ma comunque compresi tra il 2 e il 4%“.
“Alcune aziende hanno deciso di non modificare i prezzi – aggiunge Brisgotti – ma la maggior parte hanno deciso di incrementare i costi, seppur in modo inferiore rispetto al passato. Senza contare i prodotti, come per esempio l’olio d’oliva, dove i rincari arrivano al 40% a causa di ragioni congiunturali e raccolti molto brutti“.
“Gli italiani stanno capendo la situazione”
Per Brisgotti gli italiani “stanno facendo i conti con un livello dei prezzi molto alto e ormai stanno capendo che dovranno affrontare questa situazione per i prossimi anni. Quel che accadrà nell’anno in corso è che probabilmente si imparerà a navigare in queste acque e certi comportamenti diventeranno strutturali“.
Il direttore generale di Coop Italia si sofferma sui comportamenti: “Fare i conti, cercare le promozione, abbandonare le marche, comprare prodotti meno costosi. Insomma, meno emozionalità e più razionalità. Questa può essere una svolta importante perché ti permette di scoprire nuovi prodotti con la stessa qualità”.
“La campagna anti-inflazione è stato un grande successo”
Brisgotti si sofferma anche sulla campagna anti-inflazione promossa dal governo nello scorso trimestre: “Posso dire che nei nostri punti vendita c’è stato un grande successo di questa idea. Bene che l’iniziativa sia venuta, ma era chiaro che non potesse essere una soluzione definitiva al problema. Stiamo parlando di un qualcosa di strutturale, che riguarda i livelli delle retribuzioni in Italia e la dinamica dei prezzi, questioni che chiedono interventi di altro tipo“.