A parlare in modo netto e chiaro ma con “educazione” è il presidente di Assobalneari al quotidiano La Stampa
“La verità è negli articoli 11 e 12 della direttiva Bolkestein, ed è chiara, scritta a prova di scemo…“. Una battaglia che non ha fine. Sulle concessioni balneari la “guerra” non è mai finita e chissà mai se finirà, nonostante le direttive che sono arrivate da tempo da parte della Ue e dopo le parole del Capo dello Stato nel discorso di fine anno. Frasi, quelle di Mattarella, che hanno sollevato un bel polverone e fatto agitare tanti esperti del settore. Il primo è il presidente di Assobalneari Confindustria, Fabrizio Licordari che dopo il comunicato di fuoco inviato subito dopo il discorso di Mattarella ha ricevuto molti attacchi. “mi ha criticato Mentana, quindi vuol dire che quel comunicato ha fatto effetto…“, dice lui al quotidiano La Stampa per poi rincarare la dose: “Queste raccomandazioni, che hanno più il sapore di intimidazioni, devono finire – dice nella nota – perché la gente non ne può più”. Ed è lui stesso che spiega: “Io non ho attaccato Mattarella. Nel comunicato, parlo sempre solo di Quirinale…”.
“Mi sono spinto un po’ in là, ma con educazione, dicendo cose che probabilmente molti pensano ma nessuno ha il coraggio di dire. Non è direttamente il presidente della Repubblica, è il Quirinale. E non ho detto che fanno intimidazioni, bensì che quelle parole ne hanno il sapore. Ma non è che lui si sveglia al mattino e dice queste cose: qui ci sono i tecnici, gli uffici, che scrivono le cose e le mandano in giro…“, la spiegazione di Licordari che proprio non ci sta a essere messo in mezzo, soprattutto quando la legge è chiara, dice lui.
“La verità è negli articoli 11 e 12 della direttiva Bolkestein”
Licordari non demorde e non solo difende il suo territorio, ma attacca con carte alla mano e senza indugio o paura di dire cose che non sono campate in aria. “L’anno scorso avevano detto che la sentenza del Consiglio di Stato (sui balneari, ndr) era definitiva. Invece c’era una questione pendente e quest’anno la Cassazione ha spazzato via la sentenza del Consiglio di stato alla quale il Quirinale faceva riferimento. Hanno sbagliato i suoi uffici. Hanno fatto male gli approfondimenti e alla fine c’era la firma di Mattarella. Con tutti i problemi che ci sono se la prendono con i balneari, con gli ambulanti, con i taxi… Siamo oggetto di attacchi perché ci sono forze economiche forti che vogliono accaparrarsi un mercato, è evidente manovra di lobbisti di Bruxelles”.
Eppure se al Quirinale arrivano delle proposte da promulgare leggi, non può fare finta di nulla, anche e soprattutto dopo che l’Italia ha preso degli impegni con la Comunità Europea, ma anche qui Licordari risponde deciso e senza timori di smentita: “Ma non è così. La verità è negli articoli 11 e 12 della direttiva Bolkestein. Poi se vogliamo fare i giochi di parole, dire che volano gli asini, allora ok. Ma se siamo seri vediamo che le concessioni non hanno una durata limitata e che le gare si fanno solo se la risorsa è scarsa… È scritto in modo chiaro, a prova di scemo“