Il parlamentare europeo arrivato a Bruxelles col partito fondato da Berlusconi va in polemica con l’attuale classe dirigente
Polemiche, frizioni e sorrisi forzati e a mezza bocca. Le elezioni europee ci sono tra meno di sei mesi, ma le strategie si fanno adesso, e si vede. C’è, poi, un caso dentro Forza Italia che sta facendo discutere, anche perché tante persone della vecchia classe dirigente non stanno più capendo alcune cose e, alcune di loro, vengo o messe tranquillamente alla porta, con un “grazie di tutto e arrivederci“. C’è chi la prende con filosofia, chi invece medita vendetta e, sempre col sorriso a mezza bocca, saluta e promette battaglia. E’ il caso di Aldo Praticiello, poco conosciuto ai più, ma è stato eletto cinque anni fa con Forza Italia e prese più voti di tutti, dopo Berlusconi, s’intende.
Lui, Praticiello, assicura al Fatto Quotidiano di non voler “sbattere la porta” del partito in cui ha militato, ma l’eurodeputato è stato in qualche modo “messo all’angolo” e questo non è che gli piace tanto, anche perché vorrebbe rispetto da parte di chi in questo momento è al vertice del partito, ma non lo sta calcolando per niente. E allora lui saluta tutti, ma si porta via con sé una dote importante di circa 80.000 voti nel Sud Italia, tra Molise e Campania.
“Dopo la morte si Berlusconi non è più la stessa cosa”
“Ma io non ho fretta, sto alla finestra”, le parole di Aldo Patriciello che non ha un gran rapporto con Antonio Tajani, ma questo lui non lo dice anzi si limita a spiegare l’ovvio: “Dopo la morte di Berlusconi non è più la stessa cosa. Ho avuto la sensazione di essere messo all’angolo. Quando c’era Silvio era diverso? Mi deve capire: io avevo rapporti diretti con lui. Silvio era il punto di riferimento. Ti diceva una cosa e quella era”.
Lui, Aldo Praticiello, non parla male, si mette a disposizione di chi vuole e aspetta fiducioso che qualcuno arriverà, prima o poi e lo stesso eurodeputato che torna sull’argomento e afferma: “Non mi piacciono quelli che se ne vanno sbattendo la porta o parlano male degli altri. Io mi sono sentito come messo in un angolo. E in un partito ci si sta solo se si ha il sorriso. A lei hanno tolto il sorriso ma lei gli può portar via migliaia di preferenze. I voti sono legati al rapporto umano, alle Europee ci sono le preferenze, non basta presentarsi all’ultimo minuto messo lì dal partito”. E se lo dice lui, c’è da crederci.