L’ex difensore nerazzurro ha parlato a Notizie.com: “È campione del mondo e poi lo dicono i numeri. Con la sua voglia di rinnovare il contratto ha dato un grande segnale ai compagni”
Vittoria in extremis, vittoria con il brivido, vittoria con un episodio incriminato. L’Inter allunga sulla Juventus in attesa della sfida dei bianconeri con la Salernitana: la squadra di Simone Inzaghi è sicura di essere campione d’inverno. Decisivo ancora una volta Lautaro Martinez, autore del gol che ha sbloccato il match con il Verona. Antonio Paganin, ex nerazzurro dal 1990 al 1995, ha commentato a Notizie.com il momento dell’argentino, sempre più determinante.
Antonio Paganin, Lautaro non sorprende più.
“Per gol realizzati e leadership sta facendo la differenza. E poi ha fatto partire anche lo tsunami dei rinnovi contrattuali, una cosa molto importante per la famiglia dell’Inter. È stato un messaggio chiaro anche ai compagni: ‘Ok, io sono il capitano e rimango perché ho sposato la causa’. Da lì sono partiti i contratti di tutti gli altri. È stato un segnale forte, non è scontato in un’epoca del genere che ti costringe a riflettere sulle offerte che arrivano”.
Lautaro ha raggiunto i livelli dei grandi argentini degli anni Duemila come Batistuta e Crespo?
“Sì, è a quel livello. Lo dicono i numeri, spesso danno una fotografia chiara. Poi ricordiamolo: è campione del mondo e quello che sta facendo per l’Inter è qualcosa di significativo. Tutto l’ambiente nerazzurro comunque è maturato negli ultimi 8-10 mesi. Con il percorso brillante dell’anno scorso in Champions League sono state poste le basi del cammino attuale”.
“Voglio vedere se l’Inter la spunterà sulla Juve”
In passato sei stato “severo” nei confronti di Simone Inzaghi: anche lui è cresciuto?
“Ribadisco, la mia non era una critica, ma una considerazione. A fine campionato sono arrivate 13 sconfitte, non hanno permesso all’Inter di rimanere agganciata al Napoli in classifica. Qualcosa mancava. E poi il percorso in Champions non si era ancora delineato. Per me ci sono i grandi e i buoni allenatori, Inzaghi è un ottimo tecnico. Per diventare grande deve vincere il campionato. Bisogna saper motivare la rosa al massimo ogni giornata, l’Inter due anni fa ha perso lo Scudetto nel recupero con il Bologna. Ora anche Inzaghi ha imparato a gestire meglio le situazioni. Prima cambiava subito i giocatori ammoniti, una volta l’ha fatto anche al 30′.
Lo lotta Scudetto è una corsa a due?
“L’Inter deve stare attenta alla Juve, ha un dna pericoloso. Sono curioso di vedere come e se Inzaghi la spunterà sulla squadra di Allegri. Adesso ha un atteggiamento diverso, dietro ha una dirigenza forte e che lo fa stare tranquillo”.