Una tragedia avvenuta pare dopo una banale discussione tra gruppi di ragazzi. Lo zio: “E’ stata una trappola”
Ucciso per una banale lite. Più passano le ore, più sembra questo il motivo per cui un ragazzo di 14 anni, di nazionalità romena, è morto con un colpo di arma da fuoco. Come fosse un’esecuzione. E’ successo a Montecompatri, vicino Roma. E’ accaduto intorno alle 3 di notte, lungo il parcheggio della metro Pantano. Gli investigatori stanno cercando di capire cosa sia successo e le immagini delle telecamere stanno fugando i dubbi perché mostrerebbero un gruppo di persone e un furgone arrivare di corsa sulla scena del crimine. Dalla stessa grossa vettura c’erano tre rom armati, uno con una pistola e un altro con una mazza da baseball e sarebbe scappato dopo gli spari.
Sul luogo sono intervenuti prontamente i carabinieri e il 118, ma per il povero ragazzo non c’è stato niente da fare. La vittima è deceduta nonostante i tentativi di rianimazione. Non si esclude una lite fra due gruppi. Sul posto anche il pm di Velletri. A chiamare le forze dell’ordine e a dare l’allarme è stato un uomo che abita in quella zona: “C’è un ragazzino a terra, sta morendo”. Parole che non sono servite a salvare la vita al ragazzo, anche se i carabinieri e il 118 dopo pochissimi minuti erano già sul posto. Ci sono stati diversi tentativi di rianimarlo, ma purtroppo per lui non c’è stato niente da fare. Le forze dell’ordine stanno indagando e verificando se ci sono telecamera in zona, ma non si esclude una feroce discussione fra due gruppi di adolescenti.
“Una trappola hanno sparato all’impazzata”
Secondo le forze dell’ordine sono stati almeno due i colpi esplosi che hanno portato alla morte del 14enne. Tutto nascerebbe da una lite accaduta in un bar della zona Borghesiana e da l’ si sarebbero rivisti al parcheggio della metro Pantano. Ivan Alexandru, la giovane vittima, in quel momento si trovava col compagno della madre, con un gruppo composto da altri 5 o 6 romeni coi quali avrebbe avuto un litigio, iniziato fuori dal bar, dove ci sarebbero stati schiaffi e spintoni e diversi insulti. “E’ stata una trappola. Sono passati con la macchina e hanno sparato all’impazzata. L’obiettivo era spaventare, era un avvertimento“, sono le parole e il racconto che ha fatto lo zio di Ivan ai carabinieri una volta giunti sul posto. Le forze dell’ordine visionati i filmati e arrivati alla targa del furgone avrebbero individuato i responsabili.