La strada per le Regionali in Liguria è ancora lunga, ma già si parla di un possibile terzo mandato di Toti. Calenda in un’intervista a ‘Il Secolo XIX’ chiude la porta.
Giovanni Toti vuole continuare a governare la Liguria, ma Azione non sarà al suo fianco. A confermalo è Carlo Calenda in un’intervista a Il Secolo XIX: “Il terzo mandato mi preoccupa e non sosterrei l’attuale governatore in caso di nuova candidatura“.
Il leader di Azione ricorda che “con il terzo mandato e l’autonomia rischiamo di rifare l’Italia delle signorie. Un potere dello Stato che si polverizza e potentati locali che si perpetuano per tempo quasi in via ereditaria. Alle Regionali va a votare sempre meno gente e il combinato disposto è che avremo le dinastie del Toti, dei De Luca e degli Zaia“.
Calenda su Orlando: “Abbiamo idee differenti”
Il Pd per la Liguria pensa di candidare Andrea Orlando. Una figura che non convince pienamente Calenda: “E’ ancora presto. Ma con lui purtroppo ormai abbiamo idee differenti“.
Il leader di Azione si sofferma anche sulla possibile scelta del Pd: “Mi sembra parte del processo di rinnovamento dei dem. Orlando è sicuramente una persona con cui ho condiviso responsabilità di governo, mi sta simpatico e lo rispetto. Ma lo trovo un po’ ideologico“.
“Impossibile fare pronostici sui segretari del Pd”
Per Calenda un breve passaggio anche sul futuro del Pd: “E’ impossibile fare pronostici per quanto riguarda i segretari del Pd, ma succederà che i Cinque Stelle prenderanno i dem e allora Conte, descritto come faro del progressismo, diventerà il vero leader“.
Azione che non farà una alleanza con i 5Stelle alle prossime elezioni amministrative: “Di base sono contrario anche se dipende molto dal candidato. Ci sono stati casi in cui abbiamo appoggiato candidati di centrodestra senza Fratelli d’Italia. Per noi l’importante è che sono persone serie e non ci siano fascisti o populisti“.