L’ex calciatore giallorosso ha parlato a Notizie.com: “Per me ha fatto un lavoro importante, ricordiamoci quello che si diceva al momento del suo arrivo… Sarri? Ci spostava come manichini”
Il derby perso in Coppa Italia, una classifica da rimontare in campionato. “Mourinho ha vinto tutto, fossi un tifoso della Roma me lo terrei stretto…”: sono le parole in esclusiva a Notizie.com di Carmine Gautieri, ex giallorosso dal 1997 al 1999. Ha regalato una “sponda” allo Special One, criticato dopo l’eliminazione nel derby con la Lazio.
Carmine Gautieri, la Roma deve rialzarsi. Mourinho rimane il tecnico giusto per riuscirci?
“Mou ha vinto tutto per il suo modo di fare, ha un curriculum incredibile. L’ha ottenuto per come propone il gioco e per come comunica. Per me ha fatto un lavoro importante, non possiamo dimenticare le defezioni che ha avuto la sua rosa”.
Tutta colpa degli infortuni?
“In difesa ci sono state tantissime assenze. Basta vedere l’utilizzo di Huijsen, un ragazzo che comunque ha grande personalità e che ha commesso un errore nel derby. Mourinho ha dovuto farlo giocare subito, dietro aveva gli uomini contati. Poi dipende sempre da cosa vogliono le società… Spesso ci si dimentica quanto detto al momento del suo arrivo a Roma. Veniva considerato uno degli allenatori più importanti al mondo, tutti erano felici”.
“Servono i giocatori giusti per i trofei”
Opportuno proseguire con Mourinho, quindi.
“Fossi un tifoso della Roma, me lo terrei stretto. Poi ci vogliono gli interpreti giusti per puntare ai trofei”.
Domanda su un’altra ex squadra: stupito dalla crescita dell’Atalanta?
“Il percorso nasce da lontano. L’esperienza con Gasperini inizia nel 2016 con tante sconfitte, il club non ha guardato i risultati, ma il modo di lavorare di Gasperini. Ha visto quello che avveniva in settimana, in base a quello hanno giudicato l’allenatore. Non hanno avuto fretta di esonerarlo, in Italia invece spesso un tecnico viene cacciato dopo 2 sconfitte. Ora la squadra ha una grande continuità di risultati. Sul mercato opera benissimo: compra i giocatori a 5 e li vende a 25. E nel centro sportivo ogni anno viene aggiunto un campo, c’è un grande legame tra la prima squadra e il settore giovanile”.
Sei stato allenato anche da Sarri: un giudizio su di lui?
“Un grande insegnante. Lavorava sempre sulla postura del corpo, su come mettersi in diagonale a seconda da dove arriva la palla. Ora lo vedo fare sempre meno, soprattutto nelle scuole calcio. Quando si subisce gol, si dà sempre la colpa all’ultima situazione, al difensore o al portiere. Bisogna vedere da dove parte l’azione. Ho avuto la fortuna di avere Sarri come tecnico, sembravamo dei manichini quando sbagliavamo. Lui fermava il gioco, ci prendeva e ci spostava, correggeva la postura del nostro corpo. Serve questo per tornare a essere un calcio importante”.
