Tanti lo prendono di mira e lo mettono al centro di diverse polemiche ma lui va avanti per la sua strada: “Sono un patrimonio da tutelare…”
E’ uno dei ministri più particolari che ci sono all’interno del governo Meloni. E’ stato sicuramente scelto per la sua esperienza e per la voglia di ristrutturare la cultura in tutte le sue sfaccettature. Tanti lo prendono di mira, per tanti fa solo gaffe e brutte figure, come quella nell’intervista concessa al Corriere di Bologna e subito postata da lui stesso, sull’account personale di X, scrivendo: “Villa Verdi all’asta, si muove il governo. Il ministro Sangiuliano: “Patrimonio da tutelare”“. Tutto normale, fino a quando non aggiunge su se stesso: “Condivido le sue parole“. Insomma, Sangiuliano condivide e d’accordo con Sangiuliano, rivolgendosi a se stesso con un lei. Una cosa che ha fatto parecchio sorridere, ma lui non ci bada e va avanti. “Io faccio tante gaffe? Bisogna vedere cosa s’intende per gaffe . La sera dello Strega, per esempio, ero un po’ stanco. L’importante è rispettare le leggi ed essere onesti“, la risposta che non ammette repliche, dandola con un po’ d’umiltà.
Per non parlare della sua famosa frase che Dante, a suo parere, era un uomo di destra, ma lui anche qui risponde senza mezzi termini: “Come ho già precisato proprio con una lettera inviata al Corriere , io intendevo sostenere che Dante era un conservatore. Un pensiero che, per intenderci, condivido con Sanguineti e Umberto Eco“. Non solo. La protesta contro Virginia Raffaele, colpevole, secondo Sangiuliano, di aver preso un po’ troppo in giro il ministro. Sangiuliano, ci riflette un momento, poi si rivolge al cronista del CorSera che sta facendo l’intervista: “Mhmm… Scusa, aspetta un attimo: io ti sto dando del tu perché siamo colleghi…“. Il giornalista del quotidiano replica che non è un ministro e tra i due c’è un po’ di battibecco “No, infatti: io però sono giornalista come te. Penso che…la Raffaele mi diverte molto e penso che la satira sia il sale della democrazia“.
“Non mi sento accerchiato, direi attenzionato…”
Da Virginia Raffaele si passa a Un giorno da pecora, andati a finire in Vigilanza Rai, anche se il ministro subito si ferma e ribatte, tornando sull’argomento e rispondendo: “Ma no, io scherzo… Sono napoletano, ho un carattere allegro…se mi sento un po’ accerchiato? Direi “attenzionato”. Poiché sto cercando di fare un certo tipo di lavoro sulla cultura, che la sinistra considerava una pertinenza, una cosa privata, è chiaro che ogni mia azione viene passata ai raggi X“.
Si passa a cose un po’ più serie e si parla della cultura che c’è in Italia, di quella che c’è sempre stata e di quella che vorrebbe cambiare un po’, anche perché si torna sull’argomento legato a quella certa “egemonia culturale gramsciana“ che lui stesso, per sue parole, vorrebbe sostituire, ma anche qui Sangiuliano precisa: “Premesso che io a Gramsci voglio dedicare una targa…. anche se io non voglio sostituire proprio niente. Voglio solo una cultura aperta, civile, democratica“.