In merito al sisma del 2012 che ha colpito l’Emilia-Romagna il governatore della regione, Stefano Bonaccini, deve risolvere ancora molti grattacapi
A quanto pare l’Emilia-Romagna è decisamente indietro per quanto riguarda i lavori di ricostruzione dal sisma che ha colpito la regione nel 2012. Dopo il terremoto venne nominato commissario proprio lui, Stefano Bonaccini. Quest’ultimo ha insistito affinché potesse essere scelto per essere il commissario dell’alluvione che ha colpito la regione nel 2023. Ed invece il governo ha deciso di optare per un “usato sicuro” come Francesco Paolo Figliuolo (lo ricorderete tutti per l’epoca del Covid e della pandemia).
Secondo quanto riportato dal quotidiano “Il Giornale“, però, i numeri non sorridono affatto all’attuale presidente del Partito Democratico. Un incarico che gli è stato “negato” anche dalla segretaria del partito, Elly Schlein. Tornando nuovamente al documento, in possesso del noto quotidiano, sono state rivelate tabelle e cifre importanti su quanto non è stato ancora fatto da 12 anni.
Bonaccini, quanti ritardi per la ricostruzione dell’E-E dopo il sisma del 2012
Per quanto riguarda le “opere pubbliche e beni culturali” in nessuno dei quattro territori è stato raggiunto il 30% dei cantieri giunti in conclusione (statistica valida per l’anno 2023). Per la precisione i cantieri conclusi sono 155 dove sono stati spesi 50 milioni di euro. Quelli ancora in corso, invece, sono 90 per 68 milioni di euro. Perché di tutti questi ritardi?
Queste sono state le parole rilasciate da Bonaccini nel maggio del 2022: “Abbiamo deciso di non fare delle new town ma di rischiare di metterci qualche anno in più e fare in modo che le persone tornassero a vivere esattamente dove lo facevano prima”. Prima del sisma (precisamente tre anni) il 65% delle pratiche si trovavano nella fase di “presentazione”. Vale a dire ancora ferme.
Nel frattempo, però, Bonaccini attende notizie per quanto riguarda le elezioni Europee dove il suo obiettivo è quello di scendere in campo e di candidarsi. Fonti vicine al suo partito fanno sapere che ci sta seriamente pensando. Nel frattempo circolano (quasi sempre gli stessi) i nomi di: Cecilia Strada, la scrittrice Chiara Valerio e Sandro Ruotolo al Sud. Bonaccini, però, continua ad attendere novità, con alle spalle ancora molti grattacapi da risolvere.