L’ex maestro ha parlato a Notizie.com: “Il primo posto nel ranking non è scontato, ma ora Jannik è il più forte di tutti”. Sui ragazzi nel circuito under: “Alcuni 13enni sono più forti di lui a quella età…”
Sinner e i suoi eredi. Fa già sorridere così, vista la sua età: “Oggi ci sono dei ragazzi italiani di 13-14 anni più bravi di Jannik a quell’età”. Meglio godersi il presente, comunque: non c’è più bisogno di sperare nel futuro. Il primo slam per l’altoatesino: la sensazione magica è che sia soltanto il… primo, appunto. “Ha ampi margini di miglioramento”, commenta Andrea Spizzica, uno dei maestri da bambino del classe 2001. Ha parlato a Notizie.com.
Andrea Spizzica, il sogno è diventato realtà: un italiano ha vinto uno Slam 48 anni dopo l’ultima volta.
“Jannik, virtualmente, ora è il numero uno al mondo, visto quello che ha fatto negli ultimi mesi. Manca solo la classifica per certificarlo. Ma la stagione sarà lunga e faticosa…”.
Sinner ha raggiunto il top o può ancora crescere?
“Può migliorare, assolutamente. Il servizio è diventato top, gli ha permesso di diventare più aggressivo. Penso che ora possa crescere sotto rete, il suo staff sta lavorando alla grande dal punto di vista tecnico e atletico. Gli allenatori in carriera contano tanto, poi però servono la testa e il cuore che ha messo contro Medvedev. Adesso deve godersi questa vittoria”.
Ora l’obiettivo è scalare la classifica Atp?
“Non è semplice diventare il numero uno nel ranking. C’è ancora Djokovic, poi Alcaraz e Zverev, che sta rientrando. Non è scontato, ma è partito con il piede giusto”.
La sensazione è che possa ripetersi tante volte a questi livelli?
“Ha lavorato Medvedev ai fianchi, gli è riuscita un’impresa, vincere uno Slam alla prima finale è veramente da campioni. Non ci sono più limiti”.
E pensare che da bambino poteva scegliere lo sci e non il tennis.
“Era molto bravo a sciare, poi con noi ha raggiunto dei risultati importanti a livello nazionale e per fortuna ha scelto il tennis. Ha talento, magari sarebbe diventato il nuovo Alberto Tomba, avesse preso una strada diversa”.
Nasceranno nuovi Sinner?
“Ormai sono 25 anni che insegno, è impossibile pronosticare la carriera di 13enni o dei 14enni. Però posso dire una cosa: seguo il circuito under, ora ci sono ragazzi anche più bravi di quanto lo fosse Jannik a quell’età. Le variabili sono veramente troppe per intuire un certo futuro con largo anticipo”.