Le immagini del crollo nel cantiere del nuovo supermercato Esselunga hanno causato una nuova sofferenza ai familiari delle vittime del Ponte Morandi.
“Vedere quelle macerie ci ha ricordato immediatamente quel 14 agosto 2018″, racconta a Notizie.com Egle Possetti, presidente del Comitato in ricordo delle vittime. “Le immagini che abbiamo visto a Firenze sono allucinanti”.
Crollo Firenze, si cerca l’ultimo disperso
I vigili del fuoco continuano a lavorare incessantemente per cercare l’ultimo disperso e mentre il bilancio delle vittime è salito di quattro altre tre persone sono state estratte vive. La Procura della Repubblica di Firenze ha sequestrato il cantiere e indaga per crollo colposo e omicidio plurimo colposo. I magistrati si starebbero concentrando sulle testimonianze, sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza e sulla catena dei subappalti.
“Purtroppo ci siamo imbattuti in un’altra tragedia, diversa, ma con radici comuni e ci dispiace molto perché speravamo che la tragedia del Ponte Morandi potesse creare una diga tra il prima e il dopo. Invece non è avvenuto”, continua Egle Possetti.
All’indomani della tragedia, proprio la sicurezza sul lavoro e la catena dei subappalti nei canteri sono al centro del dibattito. Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato due ore di sciopero nazionale per mercoledì 21 febbraio per dire basta alle tragedie sul lavoro. E quello che via via sta emergendo dalle indagini, sembra confermare questo tema. “Purtroppo non c’è ancora alcun tipo di sensibilità sul discorso dell’edilizia, delle infrastrutture e in generale delle costruzioni”, aggiunge Possetti.
Chi sono le vittime: due irregolari
Le vittime del crollo nel cantiere del supermercato sono Luigi Coclite, 60 anni, un cittadino tunisino Mohamed Toukabri, 54enne, e due marocchini, Mohamed El Farhane, 24 anni e Taoufik Haidar, 43, residente a Bergamo. Dai primi accertamenti emergerebbe che due cittadini nordafricani fossero irregolari in Italia e senza permesso di soggiorno.
Le indagini
Le indagini della magistratura dovranno fare luce anche sulla dinamica del crollo della colonna portante alta 20 metri che ieri mattina, venerdì 17 febbraio, si è piegata su se stessa lasciando gli operai sotto. Le ipotesi più accreditate al momento sono due: il pilone adagiato in maniera errata oppure un problema nella composizione del calcestruzzo.
Intanto è emerso che l’azienda committente e la ditta appaltatrice del crollo nel cantiere Esselunga sono gli stessi degli incidenti avvenuti nel cantiere di un altro supermercato del gruppo lombardo della Gdo a Genova, nella zona di San Benigno, avvenuto il 10 febbraio 2023. In quell’occasione rimasero feriti tre operai a causa del cedimento di una rampa nel parcheggio a uso della nuova Esselunga: la Villata spa, l’immobiliare partecipata al 100% da Esselunga, e Aep (Attività edilizie pavesi) con sede a Pieve del Cairo.
Possetti a Notizie.com: “Necessaria competenza da parte di chi fa le leggi e i progetti e ditte edili con esperienza”
“Non ci hanno colpito solo le immagini del crollo. Il fatto è che in Italia abbiamo qualche problema a livello di ingegneria. Ci sono problemi comuni con il Ponte Morandi per quanto riguarda la progettazione, i progettisti, le imprese che costruiscono e il tema dei costi bassi. Il Ponte Morandi crollò perché non ci fu la dovuta manutenzione, quindi arriviamo sempre allo stesso problema: gli utili. I subappalti a ribasso per guadagnare di più. Quindi si tratta di due tragedie diverse ma con le stesse radici”, dichiara Possetti.
Il Comitato in ricordo delle vittime del Ponte Morandi chiede “pulizia. Ci sono ingegneri che stanno dicendo che non bisogna criticare i colleghi se sbagliano, capisce che c’è un problema? Abbiamo una classe che non fa autocritica. Chiediamo anche che le normative, i progetti vengano scritti da persone competenti e che le ditte edili abbiano esperienza in quello che fanno: solo così c’è sicurezza”.