Nel corso di una intervista che ha rilasciato ai microfoni del quotidiano “La Stampa” è intervenuto il segretario di ‘Italia Viva’, Matteo Renzi
Per Matteo Renzi non ci sono assolutamente dubbi: Mosca è la responsabile della morte dell’attivista russo Alexei Navalny. Allo stesso tempo, però, ne ha anche per la Lega di Matteo Salvini. Il partito, infatti, aveva sollevato non pochi dubbi in merito alla morte del 47enne. “Negare la responsabilità del Cremlino significa negare la realtà” ripete nel corso dell’intervista rilasciata al quotidiano “La Stampa“. Ne ha per l’attuale vicepremier del governo.
Tanto è vero che non gliele manda assolutamente a dire e ricorda che il problema principale riguarda proprio il “passato”. Ovvero che non si può mettere da parte, come se nulla fosse, l’episodio quando si presentò in Parlamento con la maglietta con tanto di volto del presidente russo Putin. Nemmeno la passeggiata in piazza Rossa con il cartello in mano “No al referendum di Renzi” e nemmeno la frase “Datemi mezzo Putin in cambio di due Mattarella“. Senza dimenticare il “Preferisco Putin a Renzi” e molto altro ancora.
Navalny, Renzi: “Meloni veloce a cambiare idea, Salvini peggiora le cose”
D’altro canto la Lega, in particolar modo il capogruppo in Senato Massimiliano Romeo, si “giustificava” affermando che gli elogi per Putin arrivavano non solo dal partito, ma anche dai presidenti del Consiglio di allora. Anche su questo Renzi invita tutti a fare chiarezza. Le parole della vedova di Navalny sono un colpo al cuore per tutti. In particolar modo per Renzi che elogia la donna che continuerà a portare avanti la battaglia dell’attivista morto.
Alla domanda se in merito alle ultime dichiarazioni di Salvini ci possa essere una crisi di governo la risposta non si è fatta attendere: “La Meloni, quando si tratta di queste cose, è molto veloce e brava nel cambiare idea. Non si può dire lo stesso di Salvini che si trova in un angolo e quando parla peggiora solamente le cose oltre a farsi del male”. In questo tema non se la scampa neanche il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.
All’epoca di quando era presidente del Consiglio Renzi lo accusa di quando chiamò Putin per portare in Italia i soldati russi: “Conte, però, è più furbo di Salvini e quindi preferisce tacere“.