Insieme con le forze dell’ordine e i vigili del fuoco, scende in campo anche la solidarietà a Valencia.
I cittadini hanno dato il via a un crowdfunding per aiutare le persone che sono sopravvissute all’incendio di ieri che ha letteralmente divorato due palazzine nel quartiere Campanar.
A raccontarlo in esclusiva a Notizie.com è Enzo Coppola, cittadino italiano residente a Valencia che parla di uno scenario “devastante. Io e la mia compagna questa mattina ci siamo recati sul posto. I due grattacieli sono completamente inceneriti, sembrano bombardati: una scena di guerra”.
I vigili del fuoco continuano a cercare possibili sopravvissuti e solo poco fa hanno avuto la possibilità di entrare negli edifici per approfondire le ricerche: “Fino a ieri hanno utilizzato i droni”, spiega Enzo.
All’appello mancano almeno venti persone e si tratta di un numero provvisorio. I pompieri prima di entrare hanno dovuto attendere che la temperatura all’interno degli stabili scendesse e verificare il rischio crollo.
L’appello di Enzo: “Necessari intimo e abbigliamento”
Enzo e la compagna Imma abitano poco lontano dai grattacieli in fiamme. In zona sono state allestite alcune postazioni per le emergenze. “Oggi ci incontreremo intorno alle 17.30 vicino casa Fallera, dove si trova uno dei punti di raccolta. Speriamo che molte persone, anche cittadini italiani a Valencia, possano accorrere in aiuto alle persone che ne hanno bisogno. Varie associazioni ci hanno detto che non serve ancora cibo, ma intimo e abbigliamento, anche per i bambini. Ad oggi, purtroppo, non possiamo fare molto altro”.
Il crowdfunding di solidarietà: “Si può contribuire anche dall’Italia”
La raccolta fondi per aiutare i sopravvissuti è stata organizzata da cittadini spagnoli, ma stanno aderendo molti italiani: “Si può contribuire anche dall’Italia. I nostri familiari già lo stanno facendo”. Il link per la donazione è qui.
Il numero ufficiale delle vittime (5 al momento in cui si scrive) sembra destinato a salire. I feriti sono 14, di cui sei ancora ricoverati. Tra loro ci sono anche alcuni vigili del fuoco che hanno riportato ustioni o fratture mentre mettevano in salvo i residenti del complesso di due blocchi di abitazioni.
La sindaca di Valencia Maria José Català ha segnalato un punto di assistenza psicologica, mentre il premier Pedro Sánchez ha annunciato che verranno dati tutti gli aiuti, anche economici, necessari agli sfollati che ora resteranno senza casa. Il presidente della Generalitat di Valencia Carlos Mazón ha decretato tre giorni di lutto per le vittime. “Quando ci siamo recati questa mattina al Campanar a chiedere se servisse aiuto, è stato angosciante. A parte la polizia e i vigili del fuoco non c’è nessuno, perché gli edifici sono carbonizzati ed è pericoloso”.
Attraverso il crowdfunding e l’abbigliamento, sarà possibile aiutare le persone che sono sopravvissute e che ora resteranno senza casa: “Negli alloggi c’erano 140 appartamenti”, spiega Enzo. Si parla di più di 300 persone.
Il racconto di Enzo, italiano residente a Valencia
Il cittadino italiano è il proprietario di un’agenzia di relocation che aiuta gli italiani (e non solo) a trasferirsi a Valencia. Come detto, abita nelle vicinanze dei due stabili: “Quando ieri è scoppiato l’incendio, intorno alle 17.30, io e la mia compagna non eravamo in casa. Ero al bar con dei clienti. Intorno alle 18 una mia amica ha cominciato a chiamarmi insistentemente fino a che non ho risposto. Era preoccupata perché l’incendio era vicino casa nostra, ma non sapevamo ancora nulla. Siamo rientrati intorno alle 20 e abbiamo chiuso le finestre perché il fumo ci è entrato anche in casa. Per fortuna stiamo bene, ma qui sembra una scena di guerra”.
Le possibili cause del rogo
Stando alle prime ricostruzioni, il rogo si è sviluppato intorno alle 17.30. Le fiamme sono partite dal quinto piano di un edificio e a causa del forte vento e delle temperature elevate di 25 gradi, si sono propagate velocemente fino alla torre 2 del complesso residenziale. La colonna di fumo che si è innalzata ed era visibile anche a 30 chilometri di distanza.
Le cause del rogo sono ancora da accertare ma al momento l’attenzione sarebbe rivolta al poliuretano usato per isolare le pareti. Si tratta di un materiale facilmente infiammabile.