L’emendamento della Lega al dl elezioni sul terzo mandato per i governatori delle Regioni è stato respinto.
La Commissione affari costituzionali si è espressa contro la modifica dividendo di fatto la maggioranza. Fratelli d’Italia e Forza Italia non hanno sostenuto l’emendamento del loro alleato, sostenuti da Pd, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. Con il Carroccio ha votato Italia Viva.
Azione non ha partecipato al voto e alla fine la proposta è stata bocciata con 16 no, 4 sì. La premier Giorgia Meloni ha fatto presente che il terzo mandato per i governatori non era nel programma del governo, e ha assicurato che in maggioranza non c’è alcuna tensione.
Dal canto suo, il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini ha dichiarato che dopo il voto contrario degli alleati non ci saranno ripercussioni: “Se ne riparlerà in Parlamento”.
Non è la prima volta in queste ultime settimane che la maggioranza si presenta con idee discordi. Il momento in cui è emersa una maggiore contrapposizione tra Fratelli d’Italie e Forza Italia da un lato e Lega dall’altro, è stato il caso Navalny.
L’intervista di Notizie.com a Roberto Cataldi
Ne abbiamo parlato con Roberto Cataldi, senatore del Movimento 5 Stelle, segretario della Commissione affari istituzionali.
Senatore Cataldi, ieri è stato respinto l’emendamento della Lega al dl elezioni sul terzo mandato per i governatori. Il M5S ha votato contro: perché?
“Siamo convinti che la democrazia sia fatta di equilibri e che nelle cariche monocratiche si debba evitare un’eccessiva concentrazione e consolidamento di ruoli di potere. La carica di presidente di Regione del resto offre vantaggi competitivi in termini di visibilità e di risorse comunicative, oltre che nel controllo delle leve del potere, che non favoriscono il normale ricambio nelle cariche. Ecco perché la limitazione dei mandati è una garanzia di democrazia e di rinnovamento. In ogni caso, ritengo sia fondamentale che il dibattito su questioni come il terzo mandato non diventi una banale lotta per interessi di partito o di singoli esponenti di partito. Qui entrano in ballo principi fondanti della democrazia e se siamo davvero “innamorati” della democrazia, dobbiamo compiere le nostre scelte sulla base di valori che la sappiano difendere e mettere al riparo da pericolose distorsioni”.
Il voto di questo emendamento vede divisi da un lato Fratelli d’Italie e Forza Italia e dall’altro la Lega: non è la prima volta, in questi giorni ci sono state polemiche su Navalny. Cosa succede?
“È vero. Non è la prima volta che si evidenziano forti attriti nella maggioranza. Questo perché a mio parere la coalizione di centrodestra è più funzionale al mantenimento del potere che a una reale intesa in termini di idee e di linee politiche. Il programma che vuole da un lato il premierato con un grave impoverimento della democrazia, dall’altro l’autonomia differenziata con lo smantellamento dell’unità nazionale e dall’altro ancora un depotenziamento della giustizia penale a favore dell’élite dei colletti bianchi, sembra più il frutto di un compromesso che di una reale condivisione di intenti. Il reciproco assecondare di capricci politici delle singole forze di coalizione. Che i rapporti personali tra loro siano pessimi è noto così come la causa di questo attrito: la lotta per il potere e la visibilità“.