“In Abruzzo giocheremo una partita diversa. Lì l’amministrazione di centrodestra gode di ampio consenso, mentre in Sardegna c’erano delle criticità”.
Pietro Pittalis è ottimista: la partita delle regionali è tutt’altro che conclusa e la squadra del centrodestra attende la rivincita in Abruzzo con la riconferma Marco Marsilio. Se di rivincita si può parlare, dal momento che ai microfoni di Notizie.com, il deputato sardo di Forza Italia spiega che i numeri non parlano affatto di sconfitta per la coalizione della premier Giorgia Meloni.
Onorevole Pittalis, il centrodestra ha perso in Sardegna con Paolo Truzzu.
“Il risultato delle elezioni regionali in Sardegna impongono alcune riflessioni. La prima: la coalizione di centrodestra ha ottenuto il 48,8% ed è un ottimo risultato. Il centrosinistra si è fermato al 42,6%. Quindi da questo punto di vista non capisco l’entusiasmo di Schlein e Conte, visto che il campo largo non ha vinto e il centrodestra si è nuovamente affermato la coalizione vincente, migliorando il risultato delle politiche. I numeri parlano”.
Qual è l’altra riflessione?
“Nel confronto tra i presidenti, per effetto della legge che prevede il voto disgiunto, Alessandra Todde ha prevalso su Paolo Truzzu. Rimane però un dato: l’elettorato si è pronunciato chiaramente sul voto delle liste del centrodestra”.
Allora la scelta di candidare Paolo Truzzu è stata sbagliata?
“Con il senno di poi tutto si può giudicare in un senso o nell’altro. Forse bisognava sintonizzarsi meglio con l’opinione pubblica per capire se questo poteva essere il momento giusto per il sindaco uscente di Cagliari di candidarsi alla presidenza della Regione. O se forse bisognava attendere più in là, in un momento migliore, dopo aver raccolto il risultato dell’azione di governo cittadino. Ad oggi infatti, Cagliari è un cantiere a cielo aperto e questo nella contingenza può aver creato qualche disagio e influito sul voto negativo. Questo è un fattore che ha inciso negativamente e Truzzu stesso lo riconosce”.
La scelta del candidato di centrodestra non è stata facile. La Lega avrebbe preferito Christian Solinas, ma Fratelli d’Italia ha imposto Paolo Truzzu. Ci saranno ripercussioni in maggioranza?
“I leader nazionali di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno già risposto con un comunicato congiunto. L’esito del voto in Sardegna non determinerà nessuno scossone nei rapporti tra i partiti della coalizione. Si è trattato di un incidente di percorso: nella vita democratica si vince e si perde. Noi veniamo da una serie di vittorie nei Comuni italiani. Evidentemente nel caso della Sardegna non è stata fatta una valutazione complessiva sui rischi potenziali, nonostante ci fosse il terzo incomodo per il centrosinistra, rappresentato da Soru”.
Attendete la rivincita in Abruzzo?
“Penso che in Abruzzo giocheremo una partita diversa. In Sardegna c’erano delle criticità. In Abruzzo invece, l’amministrazione gode di grande consenso e si tratterà di dare continuità. Penso che gli elettori premieranno il presidente uscente Marsilio e la coalizione di centrodestra”.
Come esce Forza Italia dalla sfida elettorale in Sardegna?
“FI ha ottenuto un buon risultato. Ha dimostrato di esserci e di essere un partito vivo e vitale. In alcune zone come la Gallura abbiamo raggiunto addirittura il 13%. A Nuoro siamo la prima forza politica, superando il Pd che è sempre stato egemone e di 5 o 6 punti sia Lega che Fratelli d’Italia. Questo è un dato che, pur nel risultato deludente delle regionali, ci motiva ad andare avanti con più forza e determinazione accanto al segretario nazionale Antonio Tajani”.