Nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Corriere della Sera” è intervenuto il segretario di ‘Azione’, Carlo Calenda
Il suo piano è stato svelato: quello di fare delle alleanze larghe alle prossime elezioni regionali. Il tutto dopo la realizzazione del Terzo Polo, con conseguente lite e rottura con Matteo Renzi. Carlo Calenda ne parla al ‘Corriere della Sera‘. Quando gli viene posta la domanda se fare l’alleanza con Giuseppe Conte la risposta non si è fatta attendere. Il suo pensiero nei confronti dell’ex premier non è affatto cambiato visto che lo considera, ancora una volta, un populista e che non sia stato il miglior presidente del Consiglio della storia.
Non ha mai condiviso le sue idee: sia quelle riguardanti il Superbonus che quelle relative ai termovalorizzatori. Senza dimenticare il suo approccio con la politica estera. Aggiunge che non hanno fatto governo con loro quando era in atto la vicenda ucraina e non hanno alcuna intenzione di farlo ora. Non gli sono affatto piaciute le frasi del numero uno del Movimento 5 Stelle sull’Ucraina, giudicate dallo stesso Calenda immorali.
“Al fronte c’è un milione di persone che difende la propria libertà, e quello che dovrebbe fare Conte invece di dire caz**te – scriva proprio così per favore – sull’abbigliamento di Zelensky è alzare la pochette e farsi trenta ore di viaggio per andare in Ucraina perché sta parlando di una vicenda di cui non sa letteralmente nulla“.
Azione, Calenda: “Sistema elettorale a turno unico non consente una candidatura terza”
Anche se una alleanza con il M5S l’ha già fatta, tanto da spiegare che in Abruzzo c’è un candidato civico molto valido. Lo sosterrà nonostante i 5 Stelle. Precisa, però, di aver dichiarato che non continueranno mai a sostenere candidati terzi. Ribadisce che il sistema elettorale, quello a turno unico, non consente una candidatura terza. “Sosteniamo D’Amico in Abruzzo e Occhiuto in Calabria. Noi decidiamo per competenza, onestà e valori democratici. Basta con le candidature di testimonianza“.
Sulle alleanza spiega che devono essere fatte sulla base della qualità di una persona e di un programma con il candidato. Precisando che, il suo ideale, non è affatto quello di sostenere un “fascista, imbecille o populista“. In conclusione, però, non capisce il motivo dei festeggiamenti da parte del Partito Democratico: “La vittoria di Conte? Gli hanno regalato una passerella. Il Pd continua a farsi dettare le condizioni dal M5S, Conte se lo mangerà. Se vorrà trovare candidati riformisti e seri noi ci saremo“.