Nonostante quanto sia successo in Sardegna nel centro-destra c’è la massima fiducia, il sondaggista Noto sicuro: “L’inchiesta di Perugia non avrà alcun seguito nel voto”
Un’inchiesta che si sta allargando a macchia d’olio e a causa di quei accessi illegittimi a personaggi, sportivi, imprenditori e protagonisti dello spettacolo, che sono stati osservati e spiati rischia di riversarsi sul voto in Abruzzo ma anche nella lotta politica nazionale. In tanti si chiedono se questa inchiesta possa avere ripercussioni su quello che potrebbe essere l’esito legato al voto e alla decisioni delle persone, anche e soprattutto sulle imminenti elezioni regionali in Abruzzo, un appuntamento importante dopo quanto avvenuto in Sardegna. Il quotidiano Il Tempo ha parlato con uno dei più esperti in questo senso Antonio Noto, presidente di Noto Sondaggi, pochi come lui sanno come potrebbe essere la situazione. Un impatto che potrebbe essere dirompente, secondo molti, non per lui: “Impatto zero a mio modo di vedere, anche perché la formazione del consenso non si crea sulla base della politica nazionale, ma per quello che succede nel territorio“.
E Noto avvalora la sua tesi e la spiega senza problemi: “Quando si svolgono elezioni amministrative e politiche molti cittadini votano un modo per il Comune e all’opposto per il Parlamento. Ma alle regionali, sono i candidati consiglieri che contano, almeno questo alla base del successo di molte liste civiche, che arrivano anche al 4 o 5%“. Per quanto riguarda il problema legato ai dossieraggi, Noto la pensa in un modo diverso rispetto a quello che si sta dicendo da più parti: “C’è curiosità, non credo che si sposti il consenso a causa di questo, ma i temi che contano sono le questioni riguardanti la vita di ogni giorno: tasse, sanità, lavoro. E giustizia sociale”
Tajani avverte: “Ci davano per morti, ma vedrete che sorpresa”
Nonostante quanto sia successo in Sardegna e nonostante tutto quello che sta uscendo fuori ultimamente, nel centrodestra si respira aria di grande ottimismo per quello che, a sentire i candidati e chi sta vicino, si annuncia una vittoria tranquilla o quasi. “Vincerà il centrodestra, non c’è dubbio”, a dirlo è il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi che è amico di Giorgia Meloni dai tempi del Fronte della Gioventù. Non solo. Nel 2017, sempre Biondi, è stato il primo grande successo di Fratelli d’Italia, visto che fu eletto sindaco di una città importante e ferita come L’Aquila. E quanto è accaduto in Sardegna non lo mette in ansia in alcun modo: “La coalizione in quel territorio ha un governatore uscente che ha fatto molto bene tanto che la sua conferma non è mai stata messa in dubbio“.
Ed è dello stesso avviso anche il candidato principale Marco Marsilio che è sicuro di quello che ha fatto, di come ha amministrato e del risultato che otterrà da qui a domenica. Sente che sarà il riscatto rispetto a quello che è successo in Sardegna, quasi una ferita aperta, anche se il distacco si sta riducendo sempre di più tra Todde e Truzzu e lì qualcosa di amministrativo si rischia se continua in questo modo. “Abbiamo fatto un ottimo lavoro, prima che venissi io, qui il Pd aveva lasciato solo macerie, ora si ripresenta con D’Amico che non fa il politico di professione, ma è un rettore universitario. Qui i risultati sono concreti e si vedono realmente”, ha chiosato Marsilio al Riformista