Molestie sessuali sui mezzi pubblici, il governo: “Basta voltarsi dall’altra parte”

Il tema della violenza sulle donne in luogo pubblico diviene un argomento politico: il governo è pronto a intervenire

Le molestie sessuali in Belgio sono diventate un problema politico e nazionale. I dati rivelato che quattro donne su dieci, quando si aggirano per spazi pubblici, tengono a portata di mano le chiavi di casa o della macchina. A quale scopo? Difesa personale. Questo è quanto dimostrato da un recente sondaggio dell’organizzazione no-profit Touche Pas à Ma Pote. Una segnalazione sufficiente per definire questa situazione un disturbo ormai onnipresente nel paese, tale che la deputata di Bruxelles – Leila Agic – è divenuta co-sponsor di una battaglia per la risoluzione definitiva.

Molestie sui mezzi pubblici, è allarme
Allarme per le molestie sui mezzi pubblici – Notizie.com

Si va da sguardi invadenti, commenti sprezzanti, gesti osceni e violenza sia verbale che fisica. Per strada, mentre si va a scuola o al lavoro, aspettando l’autobus o nei vagoni affollati della metropolitana” ha spiegato lo scorso venerdì in parlamento. Cercando di sensibilizzare l’animo dei colleghi si è esposta raccontando anche un suo precedente: “A 12 anni sono stata molestata” – svela- “lo porti con te per tutta l’adolescenza“. Serve una soluzione, un modo innanzi tutto per abbassare il tasso di episodi e poi per ridurli a zero. Ma come fare? È la stessa Agic a presentare un programma basato sul miglioramento della coscienza civile dei cittadini, soprattutto di coloro che sono estranei a queste situazioni.

La regola delle ‘cinque A’

Insieme ad altri sei deputati del Partito Socialista, si è fatta promotrice di un progetto di cambiamento morale e sociale della nazione. Alla base di questo c’è una richiesta generale, rivolta a tutti i cittadini: “Dobbiamo liberarci della cultura del silenzio. È tempo che Bruxelles diventi una città dove ogni donna possa muoversi liberamente senza paura, senza voltarsi indietro e senza chiavi in ​​mano“. Basta, dunque, voltare le spalle. Per il PS è arrivato il momento di agire, di riuscire a mettere da parte la paura di intervenire: “Mi rendo conto che non è semplice e non è una cosa per tutti” – sottolinea Fouad Ahidar – “Ma se riuscissimo a porre fine all’indifferenza generale, avremmo già fatto un ulteriore passo avanti“.

La regola delle cinque A
Incontro Nato a Bruxelles (Ansa Foto) – Notizie.com

È stato così presentato un piano risolutivo per superare i pericoli di un eventuale intervento, incentrato su quelle che vengono definite ‘regole delle cinque A‘. Sono cinque modi per aiutare la persona vittima di molestie a salvarsi dall’aggressione: Coinvolgere gli altri (Intervenire in gruppo è più semplice e meno pericoloso), Rivolgersi alla vittima (Parlare con questa per sfiduciare il molestatore), Creare distrazioni (Inventare qualcosa che possa permettere alla vittima di fuggire), Portarla via (Allontanare la vittima in qualche modo), Restare presenti (Non lasciarla mai da sola con il molestatore. Rispettando queste norme si può permettere di prendere tempo aspettando le forze dell’ordine, ma anche spingere l’aggressore ad andare via. Non si tratta chiaramente di una soluzione al problema, ma un modo funzionale alla diminuzione dei casi e che potrebbe avere conseguenze positive nel tempo.

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