La città ungherese di Budapest rischia di essere sconvolta e trasformata in una città araba: il piano del governo
L’Ungheria è pronta a rinnovarsi modernizzano la propria storica Capitale. Questo è l’esito dell’accordo stipulato e firmato tra il primo ministro Viktor Orbán e gli Emirati Arabi Uniti. Più dettagliatamente alla base di questa trattativa vi è la costruzione di una mini-Dubai all’interno di Budapest. L’intenzione del politico ungherese è quello di elevarla a città globale, ispirandosi all’internazionalità di Dubai, trasferendo al suo interno la stessa atmosfera. I cittadini avranno così modo di vivere e respirare la contrapposizione tra cultura e modernità. Muovendosi tra i palazzi storici e le nuove costruzioni che la caratterizzeranno.
È stato già selezionato lo spazio in cui si instaurerà il nuovo volto di Budapest. La stazione dismessa di Rákosrendező e le zone industriali circostanti saranno convertite, trasformate, modellate fino a ottenere un quartiere degno delle grandi capitali internazionali. Un progetto apprezzato e appoggiato anche dal ministro degli Investimenti e delle Costruzioni, János Lázár. Quest’ultimo vede l’occasione per emergere dal passato e trasformare non solo l’estetica cittadina, ma anche la mentalità degli abitanti. Un passo ritenuto fondamentale per aprire le porte dell’Ungheria alle popolazioni estere e aumentare ulteriormente la propria popolarità di meta turistica. Budapest diventerà così una città capace di raccogliere al proprio interno ogni genere di turismo: da quello culturale, a quello più moderno e materiale.
I sogni architettonici e le opposizioni
Il piano di parziale rifondazione prevede un investimento di almeno 5 miliardi di euro. Di questi 800 milioni saranno reinvestiti per garantire un’architettura imponente, opportunità di shopping stravaganti e lusso senza pari rendendoli anche i tratti distintivi della ‘Dubai ungherese’. Simbolo sarà l’enorme grattacielo di 220 metri. Una struttura che supererà anche la legge in vigore che stabilisce il divieto di costruire grattacieli più alti di 90 metri. Ma di tutto ciò cosa ne pensano gli ungheresi? La verità è che il consiglio comunale e gran parte dei 2,6 milioni di abitanti non sono soddisfatti, tutt’altro.
Stando agli ultimi sondaggi effettuati solo il 39% dei Budapesters è favorevole a questa iniziativa. “Non sappiamo esattamente cosa costruirà l’investitore” spiega il sindaco di Budapest Gergely Karácsony. Il timore più grande è che questo cambiamento tanto da un punto di vista architettonico, quanto sociale non si adatterà con il valore storico-culturale della Capitale e dell’intera nazione. Risulta difficile, anche solo visivamente, immaginare uno skyline che si erga ben sopra edifici storici, antichi che sono realmente i simboli del valore cittadino. Motivo per cui la speranza maggiormente diffusa nella popolazione è che, al più presto, si possano fare dei passi indietro.