Iannantuoni: “Nostalgie brigatiste e l’intolleranza, nelle università non sono tollerate”

La presidente della Conferenza dei Rettori italiani prende posizione su quanto avvenuto a Molinari ma anche su altro

Quanto sta accadendo nelle università fa riflettere, prima con Parenzo e poi con Molinari, manifestazioni di dissenso che non dovrebbero esserci, anche perché le università sono luoghi di cultura e tutte le persone dovrebbero avere la libertà di esprime le proprie opinioni. Almeno questo è quello che dice Giovanna Iannantuoni, presidente della Crui, Conferenza dei Rettori italiani: “Ci sono stati troppi episodi di intolleranza che in un’università non devono esserci. Gli studenti devono capire che la mia libertà esiste solo se convive con quella degli altri“. Giusto, è così che dovrebbero essere.

La presidente
La Presidente della Conferenza dei Rettori Italiani Iannantuoni (Ansa Notizie.com)

La dirigente si riferisce alla contestazione che è stata fatta a Davide Parenzo, ma anche a quello che è capitato al direttore de La Repubblica, Maurizio Molinari, che non ha potuto partecipare ad una conferenza all’Università Federico II di Napoli e per la Iannantuoni è stato un episodio grave perché “il Direttore non ha potuto proprio parlare. Non è accettabile in un’università”. Una scena triste e piena di violenza, tanto che sono intervenuti anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la ministra all’università e ricerca Anna Maria Bernini.

“L’università non deve avere paura ma ora basta con queste situazioni”

La protesta
La contestazione a Molinari all’università di Napoli Federico II (Ansa Notizie.com)

La presidente Iannantuoni ne ha parlato con la ministra Bernini e insieme hanno fatto una sorta di programma, tanto che si vedranno il 21 marzo all’assemblea della Crui anche “per capire come affrontare il problema, cercando di assicurare i valori della democrazia negli atenei“. Non sarà facile affrontare il problema con i ragazzi, anche se la presidente è chiara e solleva una questione sul fatto che le università “non devono avere paura” e per l’occasione “apriremo le porte dei nostri atenei, 85 in tutta Italia, per la giornata “Università Svelata“.

Il timore è che ci possano essere altri studenti che bloccano eventi e manifestazioni, ma anche qui la Iannantuoni va avanti per la sua strada: “Abbiamo due milioni di studenti aperti alla cultura, alla scienza e alla ricerca. Nessuno ci fermerà. Stiamo monitorando la situazione ma andiamo avanti sicuri che sarà una giornata di condivisione“. Si vedrà quello che succederà, l’importante è che non si creino disordini.

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