La sinistra a testa bassa e col capo cosparso di cenere prova a ripartire

Uno dei deputati del Pd più critici è Cuperlo che allo stesso tempo dice “sto con Schlein”, e Pittella chiede perdono: frase sbagliata

Una sinistra che s’interroga e riflette su quanto è stato fatto fino adesso. Il risultato strepitoso e che tanto ha fatto sperare in Sardegna, per poi deflagrare in Abruzzo e tornare nella normalità, ma quanto successo in Basilicata ha gettato un po’ nello sconforto. E’ vero che adesso è tornato il sereno ma la figuraccia è andata ed è stata fatta. Uno di quelli che apertamente parla della situazione e di quello che si doveva fare è Gianni Cuperlo che dice che “la prima cosa che mi viene da dire è che sarebbe giusto chiedere scusa”. E continua parlando di rispetto che si deve agli elettori, perché si deve cercare “di non deluderli”. Insomma un centrosinistra che fa i contri con se stesso e cerca di interrogarsi per trovare la formula giusta. Quando sembra vicina col famoso campo largo, ecco che si allontana in un istante.

Il riformatore
Il riflessivo esponente del Pd Gianni Cuperlo (Ansa Notizie.com)

Ma Gianni Cuperlo, uno dei pochi che è sempre stato autocritico con gli errori commessi anche da lui in passato e quelli che si stanno commettendo anche adesso. Però lui per primo ammette che non si tratta di una mancanza di regia, quanto di un dialogo che deve esserci su ogni fronte, tentando di avvicinarsi il più possibile su argomenti che adesso sembrano quasi agli opposti come la guerra in Ucraina e il continuare a inviare arma. Il Pd è per proseguire, i Cinquestelle, ad esempio, allo stop immediato.

Pittella: “Era una frase che non dovevo utilizzare”

Il successo
Il momento più bello del momento a sinistra quando in Sardegna ha vinto la coalizione (Ansa Notizie.com)

Ed è lo stesso Cuperlo che prende l’esempio a destra da non imitare, ovvero un gruppo e una classe dirigente che è di varie teste pensanti e parlanti, ma poi “dai palchi si giurano amicizia anche se si detestano. Per aprire una crisi di governo basterebbero le parole dette ieri dal leader della Lega sul voto in Russia“, ma se non accade, pensa Cuperlo è perché “il collante del potere è più forte dei principi politici e morali di quella parte“.

In questo discorso irrompe l’ex governatore della Basilicata Pittella che si scusa con quanto detto, ovvero su quella famosa frase “per il Pd sono l’ebreo che deve morire“, ha detto l’uomo di Azione che si è reso conto d’aver usato una metafora non proprio elegante anzi oscena: “Mi scuso con quanti si sono sentiti offesi, è stata un’iperbole ingiustificata, era un modo di dire che per anni una persona si è spesa per il territorio e non è ma stato preso in considerazione, ma non dovevo dirlo in quel modo”

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