Nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Il Foglio” è intervenuto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “Il Foglio” dove si è soffermato a parlare di vari argomenti. Tra questi quello riguardante la Russia che, a pochi giorni dalle elezioni vinte nuovamente da Vladimir Putin, che è stata definita come una “democrazia non compiuta“. Sull’antisemitismo rivela che può costituire facilmente l’innesco di altre forme di violenza. Ci ha tenuto a ribadire (nuovamente) che il governo della Meloni prende assolutamente le distanze da quello di Mosca.
Sulle elezioni appena conclusisi in Russia vuole vederci molto chiaro visto che molte cose non gli quadrano. In primis conoscere come sono avvenute realmente e cosa è accaduto nelle urne e non solo. Ovviamente non poteva assolutamente non mancare il suo commento sul presidente russo, Vladimir Putin. Su quest’ultimo rivela che ha letto le analisi che sono state fornite da parte delle agenzie di intelligence che le hanno rese pubbliche.
Piantedosi su Russia e Antisemitismo: “E’ un fenomeno molto insidioso”
Il ministro ha continuato dicendo che in Europa esiste una attività dei russi che cerca di influenzare e condizionare l’opinione pubblica sul mondo del web. Allo stesso tempo precisa che anche il nostro Paese non è assolutamente immune da questi tentativi, ma che sa respingere gli attacchi combattendo questi fenomeni e allontanare, quanto più possibile, queste infiltrazioni.
Successivamente si è voluto soffermare su un altro argomento importante come quello relativo all’antisemitismo. Il numero uno del Viminale ha fatto sapere che si tratta di un fenomeno molto insidioso e che può provocare non pochi problemi. Non solo: può innescare altre forme di violenza come quelle legate al radicalismo islamista.
Proprio su questo tema ha voluto esprimere il proprio pensiero: “E’ inutile che ci nascondiamo: questo clima di costruzione di una logica antisemita e di opposizione allo Stato di Israele può essere il terreno fertile in cui attecchiscono comportamenti singoli e di soggetti soli e di così detti lupi solitari“.
In conclusione si è voluto soffermare sulla serie di soggetti che sono stati espulsi dal nostro Paese: “Quelli che abbiamo allontanato in questi mesi non erano soggetti già segnalati per l’appartenenza a organizzazioni di portata più ampia, ma erano soggetti colti negli atteggiamenti individuali che suggerivano una minaccia di questo tipo. Bisogna vigilare“.