Alessandro Cattaneo, esponente di Forza Italia, in esclusiva ai nostri microfoni: “I nostri parlamentari locali hanno chiesto una verifica, non lo scioglimento”.
“In relazione al provvedimento di accesso ispettivo nei confronti del Comune di Bari, di cui ha dato notizia il Sindaco Decaro, il Ministero dell’Interno precisa che lo stesso si è reso necessario in esito ad un primo monitoraggio disposto dal Viminale circa i fatti emersi a seguito dell’indagine giudiziaria che ha portato a più di 100 arresti nel capoluogo pugliese e alla nomina, da parte del Tribunale, ai sensi dell’art. 34 del codice antimafia, di un amministratore giudiziario per l’azienda Mobilità e Trasporti Bari spa, interamente partecipata dallo stesso Comune“.
Il Viminale precisa inoltre che l’accesso ispettivo, disposto ai sensi di specifiche previsioni di legge, a Bari come in altri diversi enti locali per analoghe circostanze, non è pregiudizialmente finalizzato allo scioglimento del Comune bensì ad un’approfondita verifica dell’attività amministrativa, anche a tutela degli stessi amministratori locali che potranno offrire, in quella sede, ogni utile elemento di valutazione”. Questa la nota con cui il Viminale spiega la controversa vicenda di Bari, città guidata dal sindaco Decaro. Vicenda diventata inevitabilmente un caso politico nazionale. Nella tarda serata di ieri si era immediatamente espressa anche la segretaria Pd Elly Schlein “Rimaniamo basiti rispetto alle modalità con cui il ministro Piantedosi ha annunciato la nomina della Commissione per la verifica dello scioglimento del comune di Bari. Una scelta che arrivando a tre mesi dalle elezioni sembra molto politica, facendo seguito all’iniziativa di alcuni parlamentari della destra e di due membri del governo e non avendo nemmeno esaminato la documentazione presentata dall’amministrazione del sindaco Decaro. Non si era mai visto ed è molto grave”. Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein.
Questo invece il commento social di Carlo Calenda, leader di Azione: “Ricapitolando a Bari il Governo di destra vuole Commissariare un Sindaco che vive scortato perché ha difeso la legalità, a causa di due consiglieri di destra che hanno praticato voto di scambio. Il tutto a pochi mesi dal voto. Ma siete impazziti completamente?“. Notizie.com ha sentito allora in esclusiva il parere di un’autorevole voce di Forza Italia, il deputato Alessandro Cattaneo.
Cattaneo: “Commissione necessaria a Bari”
Onorevole Cattaneo, il caso Bari è diventato già una questione nazionale. Anche perché il sindaco Decaro ha usato termini molto importanti per commentare questa vicenda.
“Io credo che sia tutto condizionato dall’imminente campagna elettorale perché Bari va al voto il 9 giugno e ci va anche Decaro, candidato alle Europee. Questo purtroppo condiziona il dibattito mentre io dico che non c’è niente di strano nella vicenda. Cosa è successo? C’è un’inchiesta molto pesante: 150 arresti, un sistema pervasivo dei clan in una municipalizzata di Bari e sono sfiorati anche alcuni soggetti che hanno concorso per il consiglio comunale. Cosa hanno chiesto i nostri parlamentari del territorio? Di approfondire la vicenda e non lo scioglimento. Poi, come prevede la legge, sarà il prefetto che farà una istruttoria, questa sarà mandata al ministro e in Cdm si deciderà il da farsi. Ma è tutto in divenire. Questa levata di scudi per il solo fatto che ci possa essere una commissione per approfondire fatti gravi a me pare fuori luogo“.
Quindi anche in questo caso il garantismo di Forza Italia viene meno?
“No, noi siamo garantisti. Mi sembra dall’altra parte ci sia un pregiudizio. Io Decaro lo conosco, lo stimo. Nessuno sta dicendo che lui è coinvolto. Anzi, ha la scorta per le sue attività contro la mafia“.
Inevitabile che la Schlein cavalcasse questa vicenda. Anche perché siamo ad un passo dalle elezioni.
“Io trovo vergognoso questo. La sinistra quando succedono indagini che coinvolgono amministrazioni di centrodestra va in piazza, nei consigli comunali facendo il gesto delle manette. Quando tocca a loro, non bisogna fare neanche la commissione. Noi siamo equilibrati. Il garantismo vale prima e la commissione è un soggetto terzo. E alla fine a decidere è il prefetto“.
Intervista a cura della nostra inviata Luigia Luciani