Il virologo Fabrizio Pregliasco in esclusiva ai nostri microfoni sull’allarme Dengue: “La patologia è impegnativa. La maggior parte dei casi sono sintomatici”.
Scatta l’allarme Dengue in Italia. Il ministero della Salute ha emesso una terza circolare per fronteggiare l’aumento dei casi di questo nuovo virus, che si trasmesse attraverso una zanzara autoctona o tigre.
La nostra redazione ha contattato Fabrizio Pregliasco, direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, per fare il punto della situazione e capire come comportarsi per evitare un aumento dei casi.
Pregliasco: “La trasmissione avviene solo con le zanzare”
Dottor Pregliasco, è scattata l’allerta Dengue per le regioni. Quali sono i rischi reali?
“Innanzitutto non bisogna fare allarmismo in una situazione delicata come questa post pandemica. La patologia è impegnativa e a rischio perché la gran parte dei casi sono sintomatici e solo alcuni diventano a forma emorragica. C’è di buono, per dire, che questa malattia si trasmette solo con le zanzare, salvo per le trasfusioni di sangue, quindi controllandole si può gestire“.
Come dobbiamo comportarci?
“A livello istituzionale si è chiesto di disinfestare gli aerei e le navi che arrivano da quelle zone. Bisogna, infatti, evitare l’approdo in Italia di questo tipo di zanzare. Perché se arrivano, le cose peggiorano. In più le persone che sono state nei luoghi a rischio, come per esempio il Brasile, devono essere sensibilizzate a riconoscere e segnalare eventuali sintomi. Per verificare la positività non basta il tampone, ma serve una analisi di laboratorio. Bisogna gestire e formare il personale che si occupa della disinfestazione da aprile a settembre per evitare la moltiplicazione delle zanzare. Infine, è necessaria una responsabilità di ognuno di noi perché il vaso sul nostro balconcino con acqua stagnante rappresenta l’autogrill per le zanzare“.