Non c’è pace per Decaro: ora spunta la foto con la sorella del boss Capriati

Dopo la bufera scatenata dalle parole del governatore pugliese Michele Emiliano durante la manifestazione a sostegno del sindaco di Bari, spunta una foto di Antonio Decaro con la sorella del boss. 

La valanga di fango continua a scendere impietosa dopo la decisione del Viminale di nominare una commissione d’accesso per verificare se ci siano i presupposti per sciogliere il Comune per infiltrazioni mafiose. Una decisione voluta fortemente da parlamentari del centrodestra che si sono recati direttamente dal ministro Piantedosi a pochi giorni da 130 arresti nell’ambito di un’inchiesta della Dda, e che il centrosinistra ritiene una attacco politico.

Non c'è pace per Decaro: ora spunta la foto con la sorella del boss Capriati
Non c’è pace per Decaro: ora spunta la foto con la sorella del boss Capriati (Ansa Foto) – notizie.com

Il secondo mandato di Decaro, sotto scorta dal 2016, sta per terminare e non potrà ricandidarsi. Accanto a lui ci sono moltissimi amministratori non solo di centrosinistra che sabato sono scesi in piazza per dimostrargli vicinanza. E proprio da quel palco che è nata una polemica dopo un’affermazione di Emiliano nel ricordare la lotta alle mafie iniziata vent’anni prima, quando lui era sindaco di Bari e Decaro suo assessore al traffico.

Il racconto di Emiliano che ha creato la polemica

Andammo a casa della sorella di Capriati, il boss di quel quartiere, io gli andai a dire vedi che questo ingegnere è assessore mio… quindi se ha bisogno di assistenza te lo affido”. Queste le parole del governatore pugliese, che ha poi precisato di essere stato frainteso: “Andai di persona dalla sorella incensurata del boss Capriati, che avevo arrestato e fatto rinviare a giudizio e poi condannare, per farle capire che le cose erano cambiate, quegli atteggiamenti non erano più tollerabili, che potevano rivolgersi all’assessore solo con modi civili ed educati visto che si trovava lì per svolgere il suo lavoro”. 

Decaro prende le difese da Emiliano e spiega come andò

Dopo 24 ore Decaro interviene per smentire, prendendo le distanze dalle parole di Emiliano: “Emiliano non ricorda bene, non sono mai andato in nessuna casa di nessuna sorella. È certamente vero che lui mi diede tutto il suo sostegno, davanti alle proteste di buona parte del quartiere, quando iniziammo a chiudere Bari Vecchia alle auto”. 

La foto sui socia con Decaro e la sorella del boss

Tuttavia, poco dopo sui social comincia a circolare una foto che ritrae Antonio Decaro in posa per strada con la sorella del boss Capriati e una giovane donna. L’immagine, postata su Facebook, risale a maggio 2023 e non dà pace al sindaco. Anche perché è stata commentata da Vincent Capriati: “Roba nostra”. 

Antonio Decaro
Antonio Decaro (Ansa Foto) – notizie.com

Le reazioni politiche

La polemica non si placa da parte del centrodestra, con Andrea Crippa, vicesegretario della Lega che chiede che “il Viminale proceda quanto prima con lo scioglimento del Comune. Dopo l’autodenuncia di Emiliano è impossibile continuare ad avere in carica un presidente di Regione e un sindaco del capoluogo che si affidano alla sorella di un boss per portare avanti l’attività sul territorio”.

Sulla vicenda interviene anche Mauro D’Attis (FI), vicepresidente della commissione parlamentare antimafia, che ritiene che la commissione debba fare “approfondimenti sulle dichiarazioni” di Emiliano e programmare “una serie di audizioni”. 

Walter Verini, Pd, nella stessa commissione, risponde: “Questa destra usa per fini elettoralistici la commissione Antimafia. D’Attis è in palese conflitto di interessi, fa campagna elettorale a Bari, va a chiedere la commissione d’accesso e usa il suo ruolo per l’utilità del suo partito”.

L’inchiesta

Come spiegato, all’inizio di questa bufera c’è l’indagine dell’Antimafia sull’ipotesi di scambio politico-mafioso alle comunali del 2019 e l’ingerenza della mafia nella municipalizzata del trasporto urbano Amtab. Decaro e la sua giunta non sono indagati e sono del tutto estranei ai fatti, come ha dichiarato anche il procuratore.

Nell’inchiesta sono coinvolte la consigliera comunale Maria Carmen Lo Russo, eletta nel 2019 con il centrodestra, poi passata al centrosinistra. Secondo la magistratura sarebbe stata eletta con i voti portati dal clan Parisi. Oltre a lei è coinvolta Francesca Ferri, anche lei eletta nella stessa tornata elettorale tra le fila del centrodestra per poi passare nel centrosinistra.

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