“I sondaggi dicono che il Ppe sarà di nuovo il primo partito europeo alle prossime elezioni. Se Lega e i conservatori di Meloni decideranno di far parte della maggioranza, ben venga”.
Forza Italia giocherà la sua partita, forte della crescita ottenuta in termini percentuali in quest’ultimo anno e che si è concretizzata con le percentuali di voto ottenute alle prime tornate elettorali delle regionali. Ai nostri microfoni il deputato azzurro Stefano Benigni, vice di Antonio Tajani, analizza la situazione attuale in vista del voto per l’Europarlamento. “Se la Lega tra due mesi deciderà di far parte della nuova maggioranza che si comporrà in seguito alle europee, ne siamo contenti. Credo che Meloni si stia relazionando bene con l’Europa, penso alla visita in Egitto con Ursula von der Leyen per stipulare i trattati sull’immigrazione. Penso che la direzione possa essere in qualche modo volta a sostenere una nuova maggioranza che rispetti i valori in cui noi del Ppe ci riconosciamo. Non potremmo mai sederci al tavolo con forze estremiste, che oltretutto lavorano per portare i loro Paesi al di fuori del perimetro Ue. Penso ad Afd in Germania o Rassemblement National in Francia”.
E ancora, Benigni lancia un appello: “Chi si posiziona fuori dal perimetro della maggioranza non può determinare le scelte. Sempre più elettori si riconoscono nella nostra posizione identitaria, grazie anche al rafforzamento di Forza Italia”.
La Lega di Salvini continua a correre con Marine Le Pen contro von der Leyen e durante la convention di questo fine settimana Venti di cambiamento dell’ID di sabato a Roma, la leader francese ha lanciato una sfida alla premier italiana: “Sosterrai o no un secondo mandato di von der Leyen? Io credo di sì. Devi agli italiani la verità; devi dire cosa farai”.
Le Pen ha anche ringraziato Matteo Salvini ed entrambi hanno promesso di far eleggere i loro rappresentanti in Europa per rafforzare Identità e Democrazia, per impedire un secondo mandato di Ursula von der Leyen. “Registro con piacere che Afd non è stata invitata alla manifestazione della Lega questo weekend – dichiara Benigni – Questo è un segnale positivo che ci fa immaginare che anche la Lega, seppur con posizioni diverse, possa pensare di avvicinarsi alle nostre posizioni”.
Onorevole Benigni, la Lega sembra sempre più lontana dalla linea di Meloni e Tajani in Europa. Come si fa a tenere salda la maggioranza di governo?
“Come abbiamo fatto fino ad oggi. Non è una novità che la Lega in Europa faccia parte di un gruppo diverso dal nostro. Ma abbiamo sottoscritto un programma elettorale comune col quale ci siamo presentati agli elettori, abbiamo preso la maggioranza dei voti per governare e lo stiamo facendo bene da un anno e mezzo. Porteremo avanti gli obiettivi dell’agenda di governo entro la fine della legislatura, in maniera equilibrata, nel rispetto delle diverse sensibilità che compongono la coalizione del centrodestra. Come ci ha sempre insegnato Berlusconi, l’obiettivo è l’interesse degli italiani che ci hanno chiesto di governare per cinque anni. E non è una novità che il centrodestra sia una coalizione consolidata da oltre trent’anni, quindi non c’è alcun tipo di problema sulla tenuta del governo. Come Forza Italia, siamo sa sempre i garanti dell’unità della coalizione, perché ne rappresentiamo il baricentro”.
Le posizioni del vicepremier Matteo Salvini nel dibattito pubblico appaiono spesso forti e in netta contrapposizione con il resto della maggioranza. Come si colloca Forza Italia rispetto a questo?
“Siamo abituati a guardare ai fatti più che alle parole. Nei fatti, non c’è alcun argomento su cui vi sia stata una divisione nella coalizione. Sul tema del posizionamento sulle guerre, abbiamo sempre votato congiuntamente i provvedimenti a favore dell’Ucraina e non c’è un solo atto parlamentare in cui la Lega abbia assunto una posizione diversa. Nei fatti la coalizione è unita. Poi, se ci sono parole diverse, sono anche dettate dalla diversa sensibilità dei singoli movimenti politici della coalizione. Noi crediamo ai valori in cui ci riconosciamo e che ci permettono di essere autorevoli sui tavoli europei e internazionali, grazie alla presenza di Antonio Tajani. Vogliamo continuare a lavorare in questa direzione”.
Come finiranno le elezioni europee?
“Mi auguro che finiranno bene per l’Italia. Vogliamo rafforzare la presenza del nostro Paese in Europa. Siamo convinti che sia necessario avere un’Europa più forte, protagonista e indipendente, che rispetto al tema dell’Alleanza Atlantica, che è imprescindibile, ma è giusto che l’Europa abbia una voce in capitolo. Penso al tema della difesa comune europea: siamo convinti che vada rafforzato il concetto degli Stati Uniti d’Europa. Quindi serve un commissario ad hoc e che gli Stati rafforzino gli investimenti su questo tema: abbiamo avuto modo di vedere in questi anni, che è necessario per tutelare benessere, sicurezza e la cultura dei cittadini europei. Auspichiamo che ci sia un’affermazione forte di Forza Italia, perché più è forte nel Ppe, più lo è in Europa l’Italia. Noi da sempre apparteniamo ai popolari europei, che oggi è di fatto la forza che determina le scelte in Europa e sarà così anche tra due mesi. Guardando i sondaggi, il Ppe sarà di nuovo la prima forza. Già negli scorsi mesi siamo stati determinanti in scelte come l’agricoltura e green deal: siamo riusciti a fermare posizioni ideologiche di una certa sinistra”.
Le opposizioni non sono d’accordo sulla posizione di rilievo del governo Meloni in Europa. E ritengono che le uscite di Matteo Salvini prima sulla morte di Navalny, poi sulle elezioni in Russia, compromettano la serietà dell’Italia a livello europeo e internazionale. Cosa risponde?
“Credo che la linea uscita sia chiara. Su questi temi la linea viene data dalla Farnesina, quindi dal vicepremier e ministro Tajani, ed è di condanna totale alla Russia per l’aggressione all’Ucraina, sostegno all’azione di libertà di Navalny. La posizione ufficiale del governo è questa e contano i fatti più delle parole. E comunque in ogni caso, anche sulle parole, la linea che è uscita è stata quella di Meloni e Tajani. Non mi sembra che la Lega abbia preso posizioni diverse al netto dei diversi linguaggi che si possono usare. Siamo sereni”.