Terremoto in Perù dopo l’irruzione della polizia nell’abitazione della presidente del Paese, Dina Boluarte: quest’ultima risponde alle accuse
Il tutto si è verificato proprio nella notte della vigilia di Pasqua quando una cinquantina di agenti di polizia hanno fatto irruzione nell’abitazione della presidente del Perù, Dina Boluarte. La polizia, infatti, era alla ricerca di preziosi orologi (Rolex) appartenenti al numero uno del Paese. Secondo quanto riportato da alcune fonti e media locali pare che sono state effettuate almeno una decina di perquisizioni: sia tra l’abitazione privata del capo di Stato che per quanto riguarda il Palazzo del governo.
A quanto pare questi orologi preziosi, che la Boluarte ha indossato in più di una occasione, non sono mai stati dichiarati. Ed è per questo motivo che questa vicenda ha destato non pochi sospetti. L’irruzione è stata ripresa in diretta televisiva con i filmati che hanno fatto inevitabilmente il giro del web. Tanto è vero che gli agenti hanno rotto la serratura della porta d’ingresso della sua abitazione nel quartiere Surquillo. Altri di loro, invece, erano impegnati a formare una barriera umana per impedire il passaggio di auto nelle strade.
Perù, scandalo Rolex: la Boluarte non si dimette
Successivamente sono passati al Palazzo del governo. Le fonti ci tengono a ribadire che il tutto è avvenuto senza alcun incidente. Dopo aver appreso la notizia il primo ad arrivare alla sede è stato il premier del Perù, Gustavo Adrianzen. Quest’ultimo, ai giornalisti, ha ribadito che le intenzioni della Boluarte non sono assolutamente quelle delle dimissioni (come aveva scritto più di qualche quotidiano dopo lo scandalo). Contrariato, ovviamente, anche a questa forma di intervento giudicato “sproporzionato e incostituzionale”.
Una operazione arrivata dopo la richiesta del capo di Stato di rinviare una deposizione in procura. Se ne parlerà direttamente il 5 aprile. Una inchiesta, quella sui Rolex, che è stata avviata nelle ultime settimane dopo che erano state pubblicate una serie di scatti mentre la Boluarte indossava orologi di valore. La stessa presidente ha sempre ribadito di avere la coscienza al suo posto e le “mani pulite”.
Le accuse nei suoi confronti, però, non sono affatto finite qui visto che si parla di “genocidio” in merito alla morte di una cinquantina di manifestanti nel corso di alcuni disordini degli ultimi due mesi. Nel caso in cui ci dovesse essere un procedimento giudiziario la cosa certa è che la Boluarte non potrà essere processate prima della fine del suo mandato, previsto nel luglio 2026.