Il virologo Fabrizio Pregliasco in esclusiva ai nostri microfoni sull’influenza aviaria: “E’ una situazione che pone necessità di attenzione dal 1995”.
L’allarme è scattato negli Stati Uniti e nel giro di poco tempo ha fatto il giro del mondo. L’influenza aviaria è ritornata a fare paura e molti Paesi sono pronti ad alzare il livello di attenzione per evitare una nuova pandemia.
Il primo vero campanello che ha portato diversi Stati ad aumentare la sorveglianza è stato il secondo caso umano negli Usa. Un lavoratore del settore lattiero-caseario ha preso l’influenza dopo aver avuto un contatto con bovini infetti. Si tratta del ceppo H5n1 trasmissibile attraverso gli animali da latte. Ad oggi non si hanno notizie di un passaggio tra persone, ma sono in corso tutti gli approfondimenti del caso per avere un quadro molto più chiaro. Di certo questo tipo di virus è ritornato a fare paura in tutto il mondo e non solo negli Stati Uniti.
Pregliasco in esclusiva: “L’influenza aviaria è una situazione che necessita attenzione dal 1995”
L’aviaria è davvero ritornata a fare paura? E cosa dobbiamo aspettarci in Italia? Per provare a dare risposte a queste domande abbiamo contatto in esclusiva Fabrizio Pregliasco, direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano.
“Questo tipo di influenza è una situazione che dal 1995 pone necessità di attenzione – ha detto ai nostri microfoni il virologo – ora grazie al Covid c’è una sorveglianza virologica, sistemata e coordinata tra l’aspetto veterinario e umano. Per una volta vediamola in senso positivo. Sicuramente bisogna continuare a prestare la massima attenzione”.