Una donna che ha pugnalato al petto la propria figlia, è stata arrestata dalla polizia e ora dovrà sottoporsi a test psichiatrici
Catturata e messa in carcere in attesa del proprio processo. Questo è quello che avvenuto a una donna di 49 anni in Giappone, accusata di aver tentato di uccidere la propria figlia. L’arresto sarebbe andato in scena, stando a quanto riportano i media locali, lo scorso lunedì. La madre era appena uscita dall’ospedale, quando ad attenderà fuori dalla struttura vi era una volante della polizia che l’ha ammanettata e portata nella stazione più vicina. Attualmente si trova in custodia, presto dovrà essere sottoposta a un processo in tribunale, dove sarà chiamata difendersi dimostrando al giudice alla corte la propria innocenza davanti ai fatti.
L’accusa è quella di tentato omicidio, aggravato dal legame familiare che la univa con la bambina. Arrivata in questura, secondo quanto raccontano alcune fonti delle forze dell’ordine ai giornali del luogo, la quarantanovenne avrebbe negato di aver provato ad assassinare la sua unica figlia. Questi rivelano che anche la signora aveva addosso ferite di arma da taglio. Alcune al volto e al collo, altre allo stomaco. Presto sarà obbligata a svolgere alcuni test psichiatrici per capire il suo stato mentale e facilitare il giudice nell’emettere la pena e determinare in che misura sia penalmente responsabile.
Le condizioni della bambina
Il giornale giapponese Sankei Shimbun sulle proprie pagine riferisce poi maggiori dettagli di quanto accaduto. Secondo quanto hanno raccolto nella redazione, il fatto sarebbe successo nell’isola Shodoshima, appartenente alla prefettura di Kagawa, nel pomeriggio del 9 aprile. La madre, rientrata in casa, si sarebbe imbattuta con la sua bambina di sei anni e, per qualche motivo non ancora noto e rivelato, forse dopo una discussione, l’avrebbe colpita con un coltello alla pancia. Sarebbe stata, poi, lei stessa a chiamare la polizia denunciando un’aggressione. Non è chiaro se abbia provato ad accusare una terza persona o, semplicemente, spiegato la situazione reale.
Quel che è certo è che, non appena arrivata l’ambulanza, entrambe sono state trasportate d’urgenza in ospedale. Le condizioni di entrambe, fortunatamente, non sono gravi. La donna dopo pochi giorni è stata dimessa e, come già spiegato, arrestata quando ha lasciato il reparto. La piccola si trova, invece, ancora ricoverata ma i medici fanno sapere che non è in pericolo di vita. Le ferite, nonostante non sia superficiali, non hanno coinvolto organi vitali e le sue condizioni attualmente sarebbero stabili. Negli scorsi giorni l’hanno anche trasferita in un centro di assistenza infantile, dove sarà monitorata con maggiore meticolosità.