Nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Corriere della Sera” è intervenuto il giornalista e conduttore radiofonico, David Parenzo
Momenti di grande tensione e paura quelli che ha vissuto, nella giornata di ieri, David Parenzo. Il conduttore di “L’aria che tira“, programma su La7, ha ricevuto la “visita” da parte di alcuni studenti “Pro-Palestina“. Ne ha parlato nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Corriere della Sera“. Rivela che i ragazzi si siano dati appuntamento lì poco prima di mezzogiorno. Una protesta nata in merito a quanto accaduto in piazza il 25 aprile, giorno della “Festa della Libertà“.
Gli studenti, a quanto pare, denunciavano “aggressioni verbali” nei loro confronti. Allo stesso tempo, però, il conduttore radiofonico ci ha tenuto a precisare che aveva partecipato solamente alla manifestazione del 25 aprile e non per altro. Anzi, ribadisce di non aver parlato affatto con i manifestanti per un semplice motivo: non voleva assolutamente creare ulteriore tensione e di mettere a serio rischio le altre persone che lavorano con lui.
Paura Parenzo, aggredito da studenti “Pro-Palestina”: “Ho temuto per i miei figli”
Rivela che si è limitato a darne conto solamente al termine della trasmissione. In quella occasione, infatti, ha affermato che non è affatto bello che un giornalista possa diventare la notizia principale. Anche perché lo stesso Parenzo ammette di essere una persona pronta ed aperta al dialogo.
Una violenza verbale inaudita. Quasi come se fosse stato trattato come un vero e proprio criminale. Anche perché, continua nell’intervista, non crede affatto di avere alcun tipo di responsabilità in questa vicenda. Soprattutto per cose che riguardano il governo in Israele.
Ecco cosa penso, grazie per la vostra attenzione. Studenti contestano Parenzo davanti a La7: “Non è mai bello essere la notizia…” | LA7 https://t.co/UMojZ6VTUK
— David Parenzo (@DAVIDPARENZO) April 26, 2024
Alla fine di una lunga giornata, voglio solo ringraziare tutti coloro i quali mi hanno espresso vicinanza e solidarietà per l’accaduto. I partiti (tutti), i colleghi e il Quirinale. Il dialogo e l’ascolto devono essere i nostri unici strumenti di lotta.
— David Parenzo (@DAVIDPARENZO) April 26, 2024
In conclusione, però, ci tiene a ribadire che la preoccupazione più grande l’ha avuta esclusivamente per i suoi figli (rispettivamente di 8 e 10 anni). Proprio questi ultimi hanno tolto il logo della scuola ebraica dalle loro divise scolastiche per paura che potesse succedergli qualcosa.
Squadristi con manganelli ma senza olio di ricino minacciosi con @DAVIDPARENZO , casualmente ebreo pic.twitter.com/FR2znJTJm3
— Pierluigi Battista (@PierluigiBattis) April 26, 2024