Il mondo del tennis moderno, così come quello di quasi tutti gli sport in genere, è sempre più alle prese con problematiche legate alla tenuta fisica e quello che è successo a Sinner ne è l’esempio. La scelta di portare il fisico sempre più al limite, al fine di migliorare sempre di più, prestazioni già altissime, porta sempre più spesso, conseguenze fisiche importanti nella salute degli atleti.
Nel caso del nostro Jannik Sinner ad esempio, il suo fastidio all’anca rappresenta una problematica che sta diventando sempre più diffusa tra i giocatori di alto livello. Secondo quanto riportato da diversi esperti del settore infatti, la patologia più comune tra i tennisti è l’impingement femoroacetabolare, ovvero un disturbo che sembra essere aggravato dalla tecnica moderna del gioco che privilegia posizioni “open” durante l’esecuzione dei colpi.
Ma perché proprio l’anca a risentire maggiormente degli stress derivanti dal tennis? La risposta ci viene fornita dall’esperto fisiatra Bernetti, il quale sottolinea come il tennis sia uno sport particolarmente impegnativo per l’articolazione dell’anca. Movimenti rapidi e intensi, cambi di direzione improvvisi e la necessità di colpire la palla ad alta velocità mettono sotto pressione non solo le anche ma anche le ginocchia dei giocatori. In particolare, il diritto – uno dei colpi fondamentali nel tennis – comporta un carico significativo su queste articolazioni.
La Posizione Open e i Suoi Effetti
La posizione open durante il diritto è stata identificata come una delle principali cause dell’aumento degli infortuni all’anca. Questa posizione vede i piedi e le anche del giocatore paralleli alla rete, una postura che se da un lato permette di risparmiare tempo prezioso durante lo scambio da fondo campo, dall’altro aumenta notevolmente lo stress che il tennista sposta sull’anca. Bernetti spiega che negli ultimi decenni si è assistito a un’accelerazione dei ritmi di gioco e questo ha portato i tennisti, ad adottare sempre più frequentemente questa postura.
Il suddetto impingement femoroacetabolare (Fai) rappresenta una delle patologie attuali più temute dai tennisti, specie per quelli che occupano i primi posti della classifica ATP. Il Fai è un contatto anomalo tra la porzione prossimale del femore e l’acetabolo e può causare danneggiamenti articolari importanti. Tali danneggiamenti sono riconducibili a carichi ripetitivi che sono tipici, degli scambi intensi e prolungati durante una patita di tennis. Studi recenti hanno evidenziato come fino al 62% dei giovani tennisti d’elite possano essere a rischio per questa patologia.
La Prevenzione Attraverso la Scelta Consapevole
Di fronte a questo scenario preoccupante emerge chiara la decisione preservativa, assunta da alcuni atleti professionisti come nel caso che ha visto protagonista il nostro Jannik Sinner in quel di Madrid. Optare per periodi di riposo o modificare le sedute d’allenamento al fine di ridurre lo stress sull’anca, non è solo una scelta prudente ma quasi necessaria, se l’atleta si vuole garantire longevità nella carriera sportiva. Il mondo del tennis continua ad evolversi con stili di gioco sempre più esigenti sul piano fisico, diventa imperativo prestare attenzione alla salute delle articolazioni coinvolte nello sport. La consapevolezza sui potenziali rischi legati all’anca e le strategie preventive possono fare la differenza nella carriera degli atleti d’élite.