Luca Palamara, ex magistrato e candidato alle Europee con Alternativa Popolare, in esclusiva ai nostri microfoni a margine della conferenza stampa di Bandecchi.
“Schizofrenia normativa”, così Stefano Bandecchi ha commentato in conferenza stampa la decisione della Corte d’Appello di Roma di non ritenere valida la decisione del Ppe di esentare Alternativa Popolare dalle firme. Una sentenza che non consente al partito di scendere in campo alle prossime Europee nella circoscrizione centrale.
Di tutto questo ne abbiamo parlato in esclusiva con Luca Palamara, ex magistrato e candidato alle elezioni di giugno proprio con Alternativa Popolare.
Palamara: “In questo caso c’è un problema a monte”
Luca Palamara, siamo reduci dalla conferenza stampa di Stefano Bandecchi. Il presidente ha parlato di schizofrenia normativa. Cosa è successo? Lei da magistrato cosa può dire?
“La premessa è che quando viene impedito ad una forza politica di partecipare ad una competizione viene limitato un esercizio di democrazia. In questo caso c’è un problema a monte: creare una sorta di filtro sulla raccolta delle firme. Il problema è che quando una normativa viene cambiata al penultimo momento e quando il Ppe aveva autorizzato Alternativa Popolare ad essere esentata dalle firme, l’esclusione che una Corte d’Appello (quella di Roma) crea un problema. Tradotto: il partito non può partecipare al Centro perché non ha raccolto le firme, a Napoli i giudici hanno dato l’ok perché esentato dal Partito Popolare Europeo. C’è qualcuno che in qualche modo teme la discesa in campo di una nuova forza politica?“.
Questa è una domanda retorica propendente per il sì.
“E’ una domanda retorica, ma c’è una partita molto importante che sarà quella delle politiche. C’è la necessità di andare a parlare a quei tanti cittadini che non si riconoscono nelle attuali forze. Penso che si stanno gettando le basi per fare qualcosa di importante“.
Intervista a cura della nostra inviata Luigia Luciani