Le prove invalsi sono un appuntamento che coinvolge migliaia di studenti, con l’obiettivo di valutare il livello dell’istruzione dei ragazzi.
Sono partite stamattina, lunedì 6 maggio 2024, le prove Invalsi destinate agli studenti delle scuole primarie e secondarie di secondo grado per l’anno 2024.
Per quanto riguarda la scuola primaria, gli alunni della II classe affronteranno la prova cartacea di Italiano oggi, martedì 7 maggio, seguita dalla prova di Matematica il giovedì 9 maggio. Per gli alunni della V classe è prevista invece la prova cartacea d’Inglese già svolta ieri, lunedì 6 maggio, con le successive prove di Italiano e Matematica nelle stesse date dei loro compagni più piccoli.
Prove invalsi: come si svolgono
Nel contesto della scuola secondaria di secondo grado (II), le prove si svolgeranno in modalità computer-based (CBT) a partire da lunedì 13 fino a mercoledì 15 maggio per le Classi Campione selezionate. Le altre classi non campione avranno tempo fino al 31 maggio per completare le valutazioni.
Non mancano le polemiche legate alle prove Invalsi: il Cobas ha annunciato uno sciopero generale per giovedì 9 maggio. La critica principale riguarda l’utilità stessa delle prove che – secondo il sindacato – non hanno contribuito significativamente al miglioramento della didattica negli anni. Il Cobas evidenzia come i risultati ottenuti rimangano sostanzialmente invariati mostrando persistenti divari tra Nord e Sud Italia.
Ma cosa sono le prove Invalsi? Le Prove Invalsi sono state introdotte con lo scopo principale di fornire una valutazione oggettiva sullo stato dell’istruzione italiana attraverso test standardizzati. Gestite dall’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo d’Istruzione e formazione (Invalsi), queste valutazioni mirano a raccogliere dati preziosi sul sistema scolastico nazionale in termini di offerta didattica e apprendimento degli studenti.
Mentre l’intento delle Prove Invalsi è quello di migliorare la qualità dell’istruzione offerta agli studenti italiani attraverso un monitoraggio costante dei risultati didattici, non mancano critiche riguardanti sia la metodologia che l’impatto effettivo su insegnanti e studenti. Molti sostengono che queste valutazioni portino a una “didattica per test”, limitando così l’apprendimento creativo e critico nelle aule italiane.
In conclusione, mentre oggi si apre un nuovo capitolo delle Prove Invalsi nel panorama educativo italiano del 2024, rimane acceso il dibattito sulla loro reale efficacia nel contribuire al miglioramento del sistema scolastico nazionale. Tra speranze ed aspettative da parte del Ministero dell’Istruzione ed espressione critica da parte dei sindacati come il Cobas, questo strumento continua ad essere un punto focale nella discussione sulla qualità dell’educazione in Italia.