Covid, i dati sono ancora allarmanti: 10mila i morti nel 2023

Il Covid non è ancora debellato: nel 2023 per polmoniti bilaterali legate agli strascichi dell’infezione hanno comunque  mietuto 10mila vite

La situazione pandemica legata al Covid-19 continua a rappresentare una sfida significativa per l’Italia, soprattutto per quanto riguarda la protezione delle fasce più vulnerabili della popolazione.

Un infermiere in ospedale
Un ospedale attrezzato per il Covid -Ansa- Notizie.com

Nonostante gli sforzi compiuti, i dati diffusi dalle associazioni Siti e Simit evidenziano una realtà preoccupante: nel solo anno 2023, la percentuale di vaccinati è ferma al 13%, con un bilancio che conta circa 10mila morti e oltre 82mila ricoveri attribuibili al virus.

Covid 19: la situazione degli anziani e dei fragili

Per gli anziani e le persone con condizioni di fragilità, il Covid-19 rimane una malattia grave che può portare a conseguenze letali. Roberta Siliquini, presidente di Siti, sottolinea come una combinazione di informazioni non efficaci e carenze organizzative abbia lasciato queste popolazioni particolarmente esposte al rischio.

Infermieri e medici durante il Covid
Infermieri e medici alle prese con il Covid – ANSA – Notizie.com

L’appello è quindi rivolto verso un miglioramento nella gestione della prossima campagna vaccinale, affinché si possa garantire una protezione adeguata a chi è più vulnerabile.

Nonostante il calo dell’emergenza percepite nei primi anni della pandemia, il Covid-19 continua ad essere un serio problema per il Servizio sanitario nazionale. Roberto Parrella, presidente di Simit, evidenzia come i numeri relativi ai decessi e alle ospedalizzazioni parlino chiaro: c’è ancora molto lavoro da fare. La concentrazione dei casi più gravi tra le persone anziane o con patologie preesistenti richiede un’attenzione particolare alla prevenzione attraverso la vaccinazione.

Una delle chiavi per migliorare la situazione potrebbe risiedere nell’accesso equo ai diversi tipi di vaccini disponibili sul mercato. Questo permetterebbe non solo di aumentare il tasso generale di immunizzazione ma anche di offrire soluzioni personalizzate in base alle esigenze specifiche dei singoli individui. La personalizzazione del trattamento preventivo potrebbe rappresentare un passaggio cruciale verso la riduzione del numero delle vittime e dei ricoverati.

La lotta contro il Covid-19 in Italia si trova ad affrontare sfide significative soprattutto quando si tratta di proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione. I dati forniti da Siti e Simit offrono uno spaccato preoccupante sulla situazione attuale ma anche spunti su come poter migliorare l’efficacia delle campagne vaccinali future. È fondamentale che tutti gli attori coinvolti collaborino per garantire che nessuno venga lasciato indietro nella corsa verso l’immunità collettiva.

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