Cinema: Sangiuliano e le commissioni Mic, le associazioni autori non ci stanno

Le associazioni autori tuonano contro il Ministro Sangiuliano e non ci stanno: “no all’ingerenza su commissioni Mic”.

Le associazioni degli autori cinematografici italiani hanno espresso forte preoccupazione in seguito alle dichiarazioni del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, riguardanti la mancata assegnazione di contributi selettivi al film “Il Nibbio”, incentrato sulla figura di Nicola Calipari. Questo episodio ha sollevato questioni importanti sul ruolo delle commissioni di esperti e sull’indipendenza delle decisioni nel settore cinematografico.

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Polemiche nel mondo del cinema – notizie.com

Anac, 100autori e Writers Guild Italia (Wgi) hanno unito le loro voci per esprimere dissenso nei confronti dell’intervento del ministro Sangiuliano. Le sue parole sono state interpretate come un tentativo di influenzare il lavoro delle commissioni che, per tre anni, hanno operato gratuitamente offrendo la loro competenza e professionalità in modo serio e imparziale. Secondo le associazioni, l’indipendenza di queste commissioni è fondamentale per garantire la libertà artistica e la qualità della produzione cinematografica italiana.

Le ragioni delle associazioni

Di fronte a questa situazione, le associazioni chiedono al Ministro della Cultura maggiori garanzie sull’imparzialità e sulla competenza degli esperti che verranno nominati nelle prossime settimane.

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Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano (Foto Ansa) notizie.com

Nel comunicato, le associazioni chiedono al ministro Sangiuliano “di garantire ancora di più il livello di competenza e di imparzialità degli esperti che dovrà nominare nelle prossime settimane scegliendoli tra i professionisti della materia, quali sceneggiatori, registi, produttori, distributori ed esercenti nel pieno dell’ attività. Inoltre per permettere la massima rotazione ed efficienza degli stessi, chiedono anche che gli incarichi siano di breve durata e retribuiti. Si tratta di una questione che attiene alla libertà di espressione – concludono – per la cui difesa gli autori sono pronti a intraprendere ogni forma di lotta”.

Le associazioni evidenziano come questa vicenda tocchi tematiche più ampie legate alla libertà d’espressione nel mondo dell’arte e del cinema. La possibilità per gli autori di esprimersi liberamente attraverso le loro opere è vista come un pilastro fondamentale della cultura democratica. Pertanto, qualsiasi forma di pressione o interferenza esterna nelle decisione relative alla produzione cinematografica viene considerata non solo impropria ma anche potenzialmente dannosa per l’intero settore.

Riasumendo, Anac, 100autori e Wgi si dichiarano pronte a intraprendere ogni forma necessaria per difendere la libertà artistica contro qualsiasi tentativo di ingerenza politica nelle decisione indipendenti delle commissioni del cinema italiano. Questa ferma posizione testimonia l’impegno costante degli autori nella salvaguardia dei valori culturali e creativi che caratterizzano il panorama cinematografico nazionale.

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