Due Miss hanno rinunciato al proprio riconoscimento dopo esser state vittime di un costante bullismo e intimidazione
Nel mondo delle ‘Miss’ è in atto una rivoluzione storica. Negli scorsi giorni in due hanno deciso di rinunciare al proprio titolo per motivazioni che attualmente restano ancora incerte. La prima a prendere questa drastica decisione è stata Miss Stati Uniti, Noelia Voigt. La ragazza di 27 anni ha voluto riconsegnare la propria corona a sette mesi dalla consegna del premio, scrivendo sul proprio profilo social: “In fondo, so che questo è solo l’inizio di un nuovo capitolo per me. Spero di continuare a ispirare gli altri a rimanere saldi e a mettere la propria salute mentale al primo posto“.
Parole che non lasciano trapelare quella che potrebbe essere la reale causa, alle quali ha poi aggiunto: “Consiglio una cosa a tutti: non dove compromettere mai il vostro benessere fisico e piscologica“. Un invito e un esempio che effettivamente sembrerebbero aver avuto gli effetti sperati. A sole poche settimane di distanza da quanto accaduto, la Voigt è stata seguita da Miss Teen Stati Uniti, UmaSofia Srivastava. La più giovane sedicenne, senza rilasciare particolari dichiarazioni, si è limitata a rifiutare il riconoscimento che le era stato consegnato. Tanti i dubbi dei fan intorno a questa vicenda, troppe le domande che non hanno fatto altro che alimentare il clima di incertezza.
Bullismo e intimidazione
Gli appassionati, infatti, sono convinti che dietro si nasconda un segreto più macabro. Tante le riflessioni sull’evento, alcune di queste anche particolarmente argute. Una teoria, per esempio, voleva che dietro il testo scritto da Noelia vi fosse un’anagramma. Andando a prendere la prima lettera di ogni frase del primo paragrafo – in lingua americana – uscirebbe fuori la scritta: “Sono messa a tacere“. La diretta interessata non ha né confermato, né smentito alcuna versione, ma questo non sarebbe bastato a placare la sete di sapere. Un altro fatto getterebbe, inoltre, ancora più ombre sulla vicenda. La sua rinuncia sarebbe arrivata dopo le dimissioni di Claudia Michelle, che gestiva i media della competizione.
A gettare benzina sul fuoco è stata la nota emittente televisiva statunitense: la CNN. Indagando su questi fatti, sarebbe riuscita ad avere a disposizione la lettera scritta dalla Miss e destinata all’organizzazione del concorso di bellezza. Tra le righe la Voigt ha utilizzato espressioni come “ambiente di lavoro tossico” o, ancora, di “bullismo e intimidazione“. Le parole più dure, però, sono rivolte Laylah Rose, l’amministratrice delegata che viene definita “malata di mente” e la sua comunicazione: “fredda e inutilmente aggressiva“. Una donna che, a detta della ventisettenne, “sta attivamente costruendo una cultura di paura e controllo, l’antitesi dell’emancipazione delle donne“.