Fulvio Collovati in esclusiva ai nostri microfoni: “L’esperienza di Zhang all’Inter può essere considerata positiva. E su Oaktree dico…”.
Da poco più di 24 ore l’Inter è diventata di proprietà di Oaktree. Con un comunicato ufficiale il fondo americano ha annunciato la volontà di escutere il pegno e prendere la maggioranza del club dalle mani di Zhang. Un cambio che, stando alle ultime indiscrezioni, non dovrebbe portare ad una rivoluzione societaria. Anzi, gli statunitensi pensano di affidare un ruolo ancora più centrale a Marotta e si valuta anche la figura di Zanetti per il ruolo di presidente (in corsa anche l’amministratore delegato ndr).
Di tutto questo ne abbiamo parlato con uno che conosce molto bene l’ambiente nerazzurro: Fulvio Collovati. L’ex centrocampista, infatti, ha trascorso quattro stagioni con l’Inter mettendo a referto oltre 100 presenze.
Collovati: “Marotta è una garanzia per i tifosi”
Fulvio Collovati, nelle scorse ore l’Inter è passata dalle mani di Zhang a Oaktree. Da ex calciatore come si vive questo momento in uno spogliatoio?
“Io ho vissuto l’epoca del Milan dei sette presidente in altrettanti anni. Il calciatore sempre un punto di riferimento e su questo aspetto l’Inter non ha problemi. Marotta rappresenta la continuità e questa è una garanzia molto importanti per i tifosi. Io ho vissuto tempi in cui le proprietà erano singoli individui. Ora il calcio è cambiato, ma avere in società uno come il dirigente nerazzurro può far stare tranquilli”.
La presenza di Marotta può bastare per tranquillizzare i tifosi sul futuro dell’Inter?
“Assolutamente sì“.
L’epoca di Zhang come presidente dell’Inter si chiude dopo sei anni. Possiamo giudicarla positiva?
“Se si guarda la bacheca penso proprio di sì. I tifosi vogliono i risultati e all’Inter sono arrivate diverse soddisfazioni. Non sempre si può vincere, ma è stata indubbiamente positiva“.
L’arrivo di Oaktree conferma come il calcio è cambiato rispetto al passato. Non ci sono più proprietà di lungo corso.
“Sono casi molto rari. Ci sono De Laurentiis, Lotito, Percassi. Ormai le grandi squadre sono nelle mani delle multinazionali e dei fondi. Ma questo accade anche in Inghilterra e in Francia. L’imprenditore che riesce con abilità a gestire la società lo troviamo, ma si trattq quasi sempre di piazze meno esigenti“.