A Notizie.com l’ex magistrato ora candidato alle Europee con Alternativa Popolare di Stefano Bandecchi, spiega le sue motivazioni: “A mio parere la gente non è tranquilla con l’idea di un magistrato politicizzato”
Un tempo era contrario, ora l’ex magistrato Luca Palamara, candidato alle elezioni Europee con Alternativa Popolare di Stefano Bandecchi, la pensa in modo diverso. Ma il suo ragionamento, che esprime a Notizie.com, non è certo perché non fa più il magistrato, ma perché ragionandoci è arrivato alla conclusione che il diritto di difesa di una persona “possa essere ancor più garantito se le carriere del pubblico ministero e del giudice siano separate”. In questo paese, chi cambia idea o opinione non è visto granché bene, quando in realtà rivedere le proprie posizioni del tutto o in parte, dopo attenta riflessioni, è sintomo di intelligenza e di una persona umile pronta a mettersi in discussione, e spesso agendo in questo modo c’è una crescita e anche un miglioramento della persona. In politica, di solito, è una rarità.
Per Luca Palamara il discorso è semplice e allo stesso tempo più ampio: “Non ho ancora letto del tutto la riforma nella sua completezza, ma penso che sia una battaglia giusta da fare e da portare avanti. Credo che gli italiani non vivano con tranquillità l’idea di un magistrato politicizzato e questo quello che secondo me disturba tanto il nostro paese, un problema che, indubbiamente c’è e col quale bisogna confrontarsi, ma va anche superato anche in considerazione del fatto che poi c’è la tendenza a portare la magistratura su un terreno politico”.
“I magistrati si oppongono su tutto e così non va bene”
L’ex magistrato Luca Palamara va in profondità e cerca di andare nel problema specifico e a Notizie.com dà una versione che fa capire tante cose: “Allora, è giusto che i magistrati dal punto di vista squisitamente tecnico giuridico spieghino le ragioni del no alla separazione sulla carriere, ma d’altro lato dire sempre no e opporsi a ogni riforma come sull’immigrazione o sulla giustizia o anche il tema della separazione sembra quasi una sorta di opposizione politica pronta a bloccare sempre tutto e in più, quello che la gente soffre è che queste idee possano essere portate nello svolgimento dei processi, creando così quel contro-circuito che oggi tuttavia sta emergendo come una delle priorità che in qualche modo tengono il tema riformatore della giustizia…“