Un’imprenditrice ha truffato milioni di persone con una crypto moneta ed è fuggita, ma di recente è scomparsa dai radar
Ruja Ignatova è un’imprenditrice tedesco-bulgara che è stata in grado di raccogliere decine di milioni da investitori in tutto il mondo attraverso uno schema piramidale ben camuffato. Grazie alla sua presunta criptomoneta ha creato un impero che, però, dopo averli investiti non ha più rivisto i suoi soldi. Dal 2017, infatti, questa è scomparsa con circa 4 miliardi di euro soffiati alle persone che avevano creduto in lei. Stando a quanto circola, la Ignatova ci sarebbe riuscita pagando delle persone che avevano il compito di convincerne altre a investire. Una truffa che non si è limitata solo ad alcune aree ma che, presto, si è allargata anche a livello continentale.
Un investimento che inizialmente sembrava fruttare per tutti. Basti pensare che riuscì ad affittare un’arena per un intero evento dedicato al OneCoin, lanciando la provocazione che tra pochi anni nessuno parlerà più di Bitcoin. Un’ultima apparizione prima, però, di sparire con i soldi di tutti coloro che avevano creduto in lei. Secondo l’agente Richard Reinhardt, che indagò su di lei per conto del fisco americano, era una criminale molto più astuta di quanto molti pensino: “È una specie di criminale dai colletti bianchi, trafficante di droga e boss mafioso, tutto in uno“.
L’uccisione della donna dopo la fuga con i soldi
Secondo un’inchiesta della BBC, però, la sua fuga avrebbe avuto durata breve e la sua fine sarebbe stata ben diversa da quella che lei stessa immaginava. Il collasso dello schema piramidale che aveva creato si era rivelato fatale per così tante vittime che proteggere la Regina delle Criptovalute divenne un rischio troppo grande per il boss della droga bulgaro al quale si era affidato per la sua protezione. A essere imputato per la sua uccisione, secondo i giornalisti britannici, sarebbe un uomo chiamato Taki. Questo sarebbe stato un socio in affari con la Ignatova e rientrerebbe tra i grandi truffati della maxioperazione.
Il collegamento diretto tra Taki e il presunto omicidio della Ignatova nascerebbe dal contenuto di un rapporto della polizia svelato da un giornalista investigativo a casa di un agente di polizia bulgaro assassinato. All’interno di questo documento, un informatore spiega come questa persona abbia sentito il cognato dell’incriminato dire da ubriaco che la donna sarebbe stata uccisa su ordine di Taki alla fine del 2018 e che il suo corpo era stato smembrato e scaricato da uno yacht dentro il Mar Ionio. Una voce che, chiaramente, dovrà trovare conferme dalle indagini che sono scattate in automatico.