Queste Europee sono o non sono anche un test per il suo governo? “Sono e restano elezioni europee. Allo stesso tempo, considero questa tornata un’indicazione importante sulla strada percorsa finora”. Lo ha il premier Meloni al Secolo d’Italia, “La spesa si calcola sul Pil e da quando Giorgia Meloni è presidente del Consiglio la spesa sta scendendo, noi chiediamo di portarla alla media europea, non è impossibile. Attacca la segretaria Pd a Radio Anch’io. Ultime scaramucce da campagna elettorale
Poche, pochissime ore ancora per gridare i propri slogan. Domani anche l’Italia voterà per il rinnovo del Parlamento europeo. Napoli, Torino, Milano, Padova.
Da Nord a Sud, città protagoniste delle chiusure di campagna elettorale. Piazze vuote, urne piene? Questo è il detto, ma che venga rispettato nei fatti appare assai improbabile. Perchè i partiti, tutti, temono un grande e trasversale avversario: il popolo dell’astensionismo, che potrebbe arrivare anche alla soglia del 50%. Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture ha salutato la gente di Roma 24 ore fa. Con lui sul palco, candidato indipendente della Lega il generale Roberto Vannacci. “Il dado è tratto” e poi il richiamo ad una lunga serie di temi che hanno contraddistinto la campagna elettorale del generale sospeso. Piazza Santi Apostoli non era certamente gremita e le bandiere sventolate, non sono state sufficienti a coprire assenze e vuote.
Lui, Vannacci, maniche di camice e passeggiata da destra a sinistra sul palco, ha animato il comizio finale della Lega. Una “festa” durata meno di 2 ore e chiusa e aperta sulle note di De Gregori. “Perchè le canzoni non sono nè di destra nè di sinistra. A me piace Guccini ad esempio…Una volta ho cantato pure la Locomitiva. Un mio partito? Vedremo”. Così Roberto Vannacci passando in rassegna i capannelli di cronisti poco prima di salire sul palco. Ma la sera poi è volata via tra foto e autografi coi sostenitori del Carroccio che sperano che il generale qualche voto percentuale in più. Salvini si riterrà soddisfatto di superare anche di poco quanto ottenuto alle ultime politiche e magari di rimanere la seconda forza della coalizione di governo. La prima resterà invece FdI. L’incognita è: il partito di Meloni andrà oltre il 26%? E se sì di quanto? Intanto il presidente del Consiglio in un’intervista al Secolo d’Italia richiama anche stamattina i suoi cavalli di battaglia: “Queste Europee sono o non sono anche un test per il suo governo? “Sono e restano elezioni europee. Allo stesso tempo, considero questa tornata un’indicazione importante sulla strada percorsa finora”.
Europee, domani Italia al voto. Ultime ore, ultimi attacchi tra partiti
Poi Meloni scatta un’istantanea, di parte, sull’operato dell’esecutivo: “In questo anno e mezzo abbiamo ottenuto risultati importanti in Europa, a tutela dei nostri interessi nazionali. Penso alla revisione della Politica agricola comune, alla battaglia per cambiare il regolamento imballaggi, al cambio di approccio che abbiamo impresso sull’immigrazione – ha osservato –Prima che arrivassimo noi, in Ue si discuteva soltanto su come redistribuire tra i 27 Paesi membri gli immigrati clandestini che i governi di sinistra facevano sbarcare sulle nostre coste, con noi adesso si lavora insieme per difendere i confini esterni e combattere finalmente i trafficanti di esseri umani”. “Sul fronte interno, abbiamo investito tutte le risorse a disposizione per difendere il potere d’acquisto delle famiglie e incentivare le imprese ad assumere, e i principali indicatori macroeconomici, a partire da quelli sull’occupazione, ci dicono che siamo sulla strada giusta”.
E per la serie, “fate il vostro gioco”, anche la segretaria Pd Elly Schlein fino alla fine ripete il mantra scelto dal suo partito per la campagna elettorale . “Sui fondi per la Sanità dalla maggioranza “dicono un falso, come quando dicono che hanno fatto il più grande investimento, pensano di prendere in giro gli italiani ma non è cosi. La spesa si calcola sul Pil e da quando Giorgia Meloni è presidente del Consiglio la spesa sta scendendo, noi chiediamo di portarla alla media europea, non è impossibile”. Insomma, una cosa è certa manca poco e poi gli slogan elettorali verranno messi da parte. Arriveranno quelli da analisi post voto!