Caso Kata, Generale Garofano: “Gira tutto attorno a quell’albergo e alla famiglia…”

A Notizie.com, dopo quasi un anno di silenzio, parla l’ex alto ufficiale dei Carabinieri del Ris: “Lasciamo l’incarico non sentivamo più la fiducia…”

Una storia torbida che, in tanti aspetti, fa acqua da tutte le parti anzi da ogni parte la si guardi. E’ la storia di cronaca della piccola bimba di origine peruviana Mia Kataleya Chicclo Alvarez, per tutti semplicemente Kata. La bambina che è scomparsa un anno fa esatto dall’ex hotel Astor in via Maragliano a Firenze, una struttura all’epoca occupata abusivamente da molte persone, tra le quali Kata e la sua famiglia. Per giorni e settimana fu un caso di cronaca che riempì le pagine dei giornale e i servizi dei tg, ad occuparsene anche personaggi illustri, tra cui l’ex Generale dell’Arma dei Carabinieri e consulente del Ris di Parma, Luciano Garofano.

L'ex Comandante
L’ex consulente del Ris di Parma l’ex generale dell’Arma dei Carabinieri Luciano Garofano (Ansa Notizie.com)

 

L’ex militare non ha una grande voglia di parlare, anche e soprattutto a distanza di un anno e, per di più di un fatto con indagini ancora aperte, ma a Notizie.com spiega: “Come sapete e come sanno tutti, lavorai tantissimo su questo caso, ma alla fine lasciai insieme ai legali della famiglia, troppe situazioni, troppa diffidenza anche nei confronti di chi indagava, un caso che non ho più seguito e non ho fatto più alcuna indagine investigativa…”

“Tutto deriva da quel che succedeva in quell’albergo…”

Il caso
La famiglia della piccola Kata, la bambina scomparsa un anno fa, qui insieme ai legali e all’ex generale Garofano (Ansa Notizie.com)

 

E’ passato un anno e della bambina ancora non si sa nulla, nonostante l’attività investigativa vada avanti senza sosta, ma i punti oscuri sono tanti. L’ex Generale dell’Arma dei Carabinieri Luciano Garofano, da come parla, sembra avere le idee chiare o quanto meno più di quello che sembra e a Notizie.com, nonostante la poca voglia di parlare su questo caso, prova a spiegare la situazione fino a quando ha seguito il caso: “Da parte mia non c’è più stata alcuna attività investigativa da quando ho lasciato. Credo  che comunque sia un problema che giri intorno a quell’albergo (hotel Astor in via Maragliano a Firenze ndr) e penso anche alle responsabilità famigliari in senso lato che potevano avere rispetto alle attività che c’erano in quell’albergo. Credo, ahimé e purtroppo, che la piccola Kata abbia proprio pagato situazioni che riguardavano quel tipo di cose e situazioni…”.

Dopo un anno la procura di Firenze dice che sono aperte quattro piste sul caso della piccola Kata: Traffico di droga, racket delle stanze all’ex hotel Astor, scambio di persona, possibili abusi a sfondo sessuale. Ecco le quattro maggiori ipotesi investigative che la procura di Firenze sta portando avanti nell’indagine che da ormai un anno conduce per il caso della bambina di origine peruviana Mia Kataleya Chicclo Alvarez, per tutti semplicemente Kata.

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