Ancora un colpo messo a segno dalla banda del buco che da mesi sta imperversando nella Capitale, questa volta a essere svuotata è stata la famosa gioielleria del centro storico
Nella notte tra sabato 8 e domenica 9 giugno, la celebre gioielleria Bulgari di via Condotti è rimasta vittima di un colpo della famigerata “banda del buco” che da un anno oramai sta colpendo a ripetizione nella Capitale. I ladri, attraverso un ingegnoso sistema di accesso dai sotterranei, hanno portato via gioielli per un valore stimato di oltre 500mila euro.
A Roma è tornata di moda una tecnica per svaligiare banche, istituti di credito e gioiellerie che era in voga negli anni ottanta. Provare a entrare nel caveau o nei locali prescelti, dove è custodita la cassaforte, attraverso un tunnel scavato partendo da qualche negozio o cantina attigua prima di praticare l’ultimo foro e accedere così indisturbati per riuscire nel furto.
Rapina da film
Un piano molto probabilmente studiato per mesi, una tecnica messa in atto comunque con perizia e astuzia da ladri professionisti che, come nei film, hanno messo a segno uno dei colpi più importanti degli ultimi anni nella gioielleria più prestigiosa della Capitale. Era circa la mezzanotte quando l’allarme è scattato e la Polizia si è precipitata in Via del Corso presso la nota maison Bulgari, trovando però le serrande del negozio regolarmente chiuse. Soltanto dopo un esame più attento si sono resi conto che i ladri avevano portato a segno il grosso colpo praticando un foro dal pavimento dopo essere entrati quindi dai sotterranei ed eludendo così qualsiasi sistema di sorveglianza. Già in passato la stessa gioielleria subì un tentativo di furto quando i ladri utilizzarono un carro attrezzi per sfondare la vetrina in pieno giorno.
Bottino ingente
Su quello che sembra davvero un furto da film hollywoodiano, eseguito da veri professionisti del mestiere, che per portarlo a segno hanno dovuto per mesi studiare planimetrie, locali attigui, cantine, sotterranei e via di fughe a disposizione, grazie anche all’uso di strumenti avanzati e competenze tecniche non comuni, indaga la Polizia di Stato, mentre la Polizia Scientifica ha già eseguito i rilievi, partendo proprio dal buco praticato sul pavimento, utilizzato così per beffare il sofisticato sistema d’allarme di cui la gioielleria era comune dotata. Le indagini in corso si stanno avvalendo anche delle immagini registrate dalle telecamere interne e da quelle catturate da altre attività commerciali o di quelle della videosorveglianza, sistemate e attive nei paraggi, nel tentativo di risalire ai responsabili della rapina che, a seguito di un attento inventario dei proprietari della gioielleria arrivati sul posto, dopo essere stati chiamati dalle forze dell’ordine, è stato stimato in oltre 500mila euro di gioielli trafugati. La tecnica utilizzata dalla “banda del buco” è ormai purtroppo ben conosciuta dagli investigatori, i ladri penetrano nei negozi attraverso tunnel o fori praticati nei muri o nei pavimenti, spesso sfruttando le strutture sotterranee. Anche in questo caso, la banda è riuscita a scavare un foro dai sotterranei, accedendo direttamente al caveau della gioielleria Bulgari per agire così indisturbata.