Imu: scade oggi pagamento 1a rata Imu, critiche sulla questione immobili inagibili

Scade oggi 17 giugno il pagamento della prima rata dell’Imu, ma non mancano le critiche sulla questione legata agli immobili inagibili.

La scadenza per il versamento della prima rata dell’Imu è arrivata. Oggi, 17 giugno, i proprietari di immobili in Italia sono chiamati a versare la metà dell’imposta dovuta per l’anno in corso, un appuntamento fiscale che segna una tappa importante nel calendario dei contribuenti italiani. Secondo quanto riportato dalla Confedilizia, l’organizzazione che rappresenta i proprietari di case, il gettito annuale derivante dall’Imu si attesta attualmente sui 22 miliardi di euro.

IMU scadenza pagamento 17 giugno
IMU, scade oggi il pagamento – notizie.com

L’Imu è un’imposta patrimoniale sugli immobili introdotta con la manovra Monti nel 2012. Da allora ha rappresentato una fonte significativa di entrate per le casse dello Stato italiano. Con il pagamento della prima rata del 17 giugno e della seconda prevista per il 16 dicembre, l’imposta raggiungerà quasi i 300 miliardi di euro complessivi dal momento della sua istituzione.

La questione degli immobili inagibili

Una delle peculiarità dell’Imu è che essa è dovuta anche per gli immobili dichiarati inagibili o inabitabili, sebbene su questi ultimi la base imponibile sia ridotta alla metà. Questo aspetto ha sollevato non poche critiche negli anni, soprattutto considerando che dal 2011 al 2022 gli immobili ridotti a ruderi sono più che raddoppiati.

IMU immobili inagibili
Critiche per la questione degli immobili inagibili – notizie.com

Giorgio Spaziani Testa, presidente della Confedilizia, sottolinea come l’Imu sia percepite come un’imposta progressivamente espropriativa dei beni e come tale pesantemente gravosa, soprattutto perché colpisce gli immobili che rappresentano tradizionalmente la principale forma di investimento degli italiani. Di fronte a questa situazione Spaziani Testa chiede al Governo “di avviare una graduale riduzione” dell’imposta e propone alcune misure specifiche: eliminare l’Imu sulle case date in affitto con contratti a canone concordato e sugli immobili situati nei piccoli centri.

Le proposte avanzate mirano non solo a alleggerire il carico fiscale sui proprietari ma anche a stimolare l’offerta abitativa e favorire la rinascita dei piccoli borghi e delle aree interne del Paese. La speranza espressa da Confedilizia è quella di vedere adottate queste misure prioritariamente per poi estendere ulteriormente le agevolazioni fiscali nel settore immobiliare.

I contribuenti si preparano dunque al versamento della prima rata dell’Imu prevista per oggi, mentre rimane aperto il dibattito sulla necessità di riformare questa imposta patrimoniale sugli immobili. Le richieste avanzate da Confedilizia pongono le basi per una discussione su come rendere il sistema fiscale italiano più equo ed efficiente nell’affrontare le sfide sociali ed economiche contemporanee.

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