Covid variante KP.3, Prof. Cascio: “Potrebbe essere già in Italia, ma niente allarmi”

A Notizie.com parla il direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive (ed esperto di varianti) presso il Policlinico Giaccone di Palermo: “Solite accortezze sui più fragili”

Una variante, l’ennesima di questi ultimi mesi. Un’altra che arriva stavolta dagli Usa, ha ricevuto il nome di variante Covid KP.3 e, come tutte le altre di questo ultimo periodo, va abbastanza veloce. Da non trascurare che negli States sta creando qualche piccola apprensione, ma solo perché in questi ultimi trenta giorni si sono registrati parecchi casi, anche perché dalle ultime proiezioni dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), è, allo stato attuale, la versione di Sars-CoV-2 più diffusa di questo ultimo periodo. “E’ vero, è così, ma, come sempre in questo ultimo anno e mezzo, dove si sono registrate diverse varianti, non è necessario creare alcun allarmismo anche perché non c’è e non esiste. Come al solito bisogna solo avere qualche cura e attenzione in più per le persone più fragili, ma quello sempre, con qualsiasi variante”, spiega il professore Antonio Cascio direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive (ed esperto di varianti) presso il Policlinico Giaccone di Palermo.

La variante
La preparazione delle siringhe utilizzate per la somministrazione del vaccino anti Covid presso il centro vaccinale (Ansa Notizie.com)

 

Da quando è finita la pandemia ci sono tantissime varianti e “parecchie mutazioni del virus che erano già nelle previsioni”, spiega il professor Cascio, virologo che in questi ultimi mesi si è messo in grande evidenza per lo studio meticoloso di varianti che arrivano da gran parte del mondo, ma lui stesso ci tiene a sottolineare che ormai “il Covid è totalmente sotto controllo e questi difetti genetici legati alla mutazione del Coronavirus sono normali, ma sotto stretta attenzione, monitorati e senza che possano incutere timore“. Certo, le persone anziane, chi è sotto particolare cura o che abbia avuto un tumore, devono ancora fare attenzione “anche perché possono creare qualche problema se si viene a contatto con persone infette da questo genere di varianti“, quindi bisogna cercare di “evitare affollamenti di persone e andare in giro protetti“.

“I vaccini sono serviti proprio a questo, a proteggerci dall’uscita di varianti”

La variante
Alcuni dottori e infermieri durante alcuni controlli (Ansa Notizie.com)

 

Secondo alcuni esperti, la variante KP.3 è già in viaggio verso l‘Europa e anche in Italia, anche se secondo il professore Antonio Cascio, “non è escluso anzi è molto probabile che possa già essere arrivata“, anche se sui sintomi e su come si possa riconoscere si “stanno facendo alcuni studi più dettagliati e approfonditi, a breve ne sapremo di più, ma dire esattamente di cosa si tratta dal punto di vista tecnico è ancora troppo presto“. Si parla addirittura di una discendente di questa variante, la KP.3.1.1.

In America, soprattutto in California si registrano ondate importanti, con diversi ricoveri, ma secondo i virologi e lo stesso Antonio Cascio non è il caso di seminare il terrore: “I vaccini e i loro aggiornamenti ci danno la possibilità di essere non solo ottimisti, ma anche abbastanza tranquilli, se non fosse stato per i vaccini stessi, difficilmente avremmo avuto ragione di questo virus, ma adesso siamo in vantaggio e la situazione è assolutamente sotto controllo e lo sarà anche negli Stati Uniti, l’importante, sottolinea Cascioè che si tutelino le persone più fragili“, questa è la cosa più importante da fare ogni volta che viene fuori una nuova variante.

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