Dopo una lunga assenza dalla scene, finalmente Matthew McConaughey ha rotto il silenzio e ha spiegato il perché della sua sparizione
Ne è passato di tempo dall’ultima volta che Matthew McConaughey ci ha degnato di una sua apparizione sul grande schermo. L’attore che ha recitato in Interstellar, in the Wolf of Wall Street e altre decine di opere che hanno fatto la storia, non appariva in un film da ben due anni. In una recente intervista, rilasciata ai microfoni di Interview Magazine, ha rivelato i motivi della sua sparizione: “Ho pensato per un breve lasso di tempo di smettere completamente. Ho generalmente preso la direzione opposta a quella che Hollywood voleva per me. Durante gli anni delle commedie romantiche, c’era una certa quantità di energia che potevo dedicare a quei film, e sono stati alcuni successi solidi per me“.
La voglia di provare altro però era troppo forte nell’attore cinquantaquattrenne, che ha provato a lanciarsi verso altri generi: “Volevo cambiare. Le commedie sono stati grandi successi a livello personale, ma sentivo il bisogno di andare avanti. Volevo provare cose diverse. Ma non potevo farlo“. I ruoli, però, non arrivavano, nessuno lo ha chiamato e la situazione è presto diventata complicata: “Ho dovuto lasciare Hollywood per due anni. È stato spaventoso” racconta a cuore aperto, consapevole che fare l’attore era ciò che gli riusciva meglio e che amava fare.
McConaughey confessa: “Due anni di paura”
Il rapporto complicato con la Capitale della cinematografia lo ha portato a riflettere sul suo futuro. Perché continuare a fare l’attore? Si chiedeva imperterrito: “Ho avuto lunghe conversazioni con mia moglie (Camila Alves, ndr), le dicevo che avrei voluto cambiare professione: penso che insegnerò al liceo, oppure studierò per diventare direttore d’orchestra, anzi che diventerò una guida turistica per chi vuole visitare la natura selvaggia“. Una lista di opportunità, nessuna però che lo convinceva fino in fondo. Nessuna di queste professioni gli dava lo stesso brivido di trovarsi davanti a una telecamera:
“Ho pensato molto e mi sono reso conto che lasciando Hollywood ho oltrepassato i miei limiti. Mi sono maledetto per questo, sarei dovuto restare fedele alle mie idee” – ma la paura di restar fermo era tanta – “Ero spaventato. Le giornate erano lunghe e mi sentivo insignificante. Questo periodo mi ha ricordato i miei primi anni a Hollywood, dopo ‘A Time To Kill’” – il suo primo film di successo – “Prima di allora avrei accettato qualsiasi film, ma dopo l’uscita di quello mi trovai costretto a rifiutare 99 sceneggiature su 100“. Nonostante la paura e la confusione, Matthew non si pente della pausa: “Era giunto il momento per una pausa illuminante“.