Un maxi sequestro da parte delle Fiamme Gialle di pesce non tracciato per un totale di 10 tonnellate di prodotti.
In una serie di operazioni condotte con precisione e determinazione, le Fiamme Gialle del Comando provinciale di Palermo hanno messo a segno un colpo significativo contro la pesca illegale, portando al sequestro di circa dieci tonnellate di pescato non tracciato. Questa azione rientra in un più ampio sforzo delle autorità per garantire la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale.
Il primo intervento ha visto protagonisti i finanzieri della stazione di Bagheria che, seguendo alcuni furgoni partiti dal porto di Porticello a Santa Flavia, hanno scoperto sedici esemplari di tonno rosso destinati a una pescheria locale. Il carico era privo del documento di cattura necessario per attestare la legalità della sua provenienza e delle successive fasi della filiera.
Le conseguenze delle violazioni
Nel secondo intervento, l’attenzione si è spostata su un deposito abusivo gestito da un commerciante senza partita IVA né Scia. Qui sono stati trovati 44 esemplari di tonno rosso e nove esemplari di pesce spada, anch’essi privi dei documenti obbligatori per garantirne la tracciabilità. Tra questi, venticinque esemplari erano sotto misura, ovvero non rispettavano i limiti minimi legalmente stabiliti per peso o lunghezza.
L’ultima fase dell’operazione ha visto i finanzieri collaborare con i militari della Guardia Costiera nella scoperta di ulteriori 30 esemplari di tonno rosso all’interno del deposito di un’impresa attiva nel settore ittico all’ingrosso a Bagheria. Anche in questo caso il pescato era privo della necessaria documentazione.
I responsabili delle irregolarità sono stati prontamente segnalati alle autorità competenti. Le sanzioni pecuniarie previste variano da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 6.000 euro; cifra che viene aumentata del terzo nel caso specifico del tonno rosso, specie considerata a rischio estinzione.
Per il titolare del deposito abusivo sono state applicate sanzioni ancora più severe: oltre alle multe previste per la detenzione e commercializzazione illegale dei prodotti ittici sotto misura si aggiungono quelle relative all’esercizio non autorizzato dell’attività commerciale.
Nonostante le gravi violazioni constatate, c’è stato anche uno spiraglio positivo: le dieci tonnellate sequestrate sono state dichiarate idonee al consumo alimentare dall’autorità sanitaria locale e quindi donate al Banco alimentare Sicilia occidentale. Questa decisione trasforma una situazione negativa in un atto benefico verso chi è meno fortunato.
Queste operazioni dimostrano l’impegno costante delle forze dell’ordine nella lotta contro il commercio illegale dei prodotti ittici e nell’affermazione dei principi fondamentali legati alla sicurezza alimentare e alla tutela degli habitat marini. La speranza è che azioni come queste possano contribuire significativamente alla preservazione delle specie marine a rischio estinzione e alla promozione della legalità nel settore ittico.