Un forte uragano, senza alcun precedente nella storia, sta per schiantarsi contro la costa: i risultati potrebbero essere disastrosi
Dai Caraibi sale la preoccupazione. I meteorologi stanno osservando con particolare ansia e stupore quanto sta accadendo sull’Oceano Atlantico. Nel giro di sole 42 ore il ciclone tropicale Beryl si è trasformato in un uragano che rapidamente va avvicinandosi verso l’arcipelago. Parliamo di una tempesta di categoria 4, estremamente pericolosa e rara in quelle zone. Basti pensare che dal 2005, quando a far tremare fu l’uragano Dennis, non se n’è più visto nessuno nell’Atlatico con una potenza pari a questa. La direzione intrapresa, verso la quale si muove velocemente, è quella delle Isolo Sottovento.
La speranza, spiegano gli esperti, è che un graduale aumento del wind shear man mano che passa sul mare caraibico, possa far sì che l’intensità si stabilizzi e poi diminuisca gradualmente. Un’eventualità che se, come sperano, dovesse realizzarsi renderebbe meno pericoloso e terrificante l’impatto con la costa. Per il momento, però, i dati lasciano pessimi presagi. Il timore è che la tempesta possa durare circa cinque giorni con forti venti – che possono arrivare a 135 miglia orarie – e mareggiate. I residenti, in via preventiva, si stanno preparando per riuscire a superare quella che rischia di rivelarsi una settimana catastrofica e che coinvolgerà, con intense piogge, anche le isole vicine.
La causa e un nuovo ciclone
Da un punto di vista prettamente scientifico Beryl è destinato a fare la storia. Mai si era venuto a creare un uragano del genere con così tanto anticipo rispetto alle previsioni. La sua formazione deriva dal nutrimento di acque molto calde ed è caratterizzato dal più alto contenuto di calore oceanico mai registrato nell’Atlantico in questo periodo dell’anno. Solitamente questo tipo di attività, infatti, si sviluppa nel mese di agosto, quando l’acqua degli oceani si fa più calda. Ma le elevate temperature, anche causate dal riscaldamento globale, hanno permesso che ciò accadesse con due mesi di anticipo.
Una tempistica che non rasserena i pensieri dei meteorologi. Il fatto che così presto si scagli un ciclone di questo tipo lascia pensare che successivamente possano arrivarne degli altri, con agosto che sarà il periodo più impegnativo. In tal senso, Ieri sera vicino al Messico si è formata una tempesta tropicale chiamata Chris che minaccia di poter seguire lo stesso percorso di Beryl. Dal National Hurricane Center, però, invitando a mantenere la calma sottolineano la necessità di pensare a un problema per volta, senza andare nel panico e cercando, invece, una soluzione che possa in qualche modo scongiurare catastrofi.