Il dermatologo Bianchi ha parlato ad Adnkronos Salute sulle malattie croniche: “per chi ha malattie pelle ok farmaci male assistenza”
Le malattie della pelle non sono solo un disagio fisico per chi ne soffre, ma rappresentano anche una sfida complessa nel panorama sanitario italiano. Tra innovazioni farmacologiche e ostacoli burocratici, il percorso di cura dei pazienti affetti da patologie cutanee croniche si rivela spesso tortuoso.
Il dottor Luca Bianchi, a capo dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Dermatologia del Policlinico Tor Vergata di Roma, mette in luce ad Adnkronos Salute la complessità del percorso terapeutico che i pazienti devono affrontare. Nonostante la disponibilità di farmaci innovativi come i biosimilari, che mirano a trattare efficacemente le malattie infiammatorie croniche della pelle agendo su specifici target molecolari, l’accesso a tali trattamenti rimane complicato. Il primo passo spetta al medico di base che indirizza il paziente verso lo specialista dermatologo sul territorio; successivamente è necessario navigare attraverso un sistema ospedaliero frammentato e spesso poco accessibile per chi proviene da altre regioni.
La disparità regionale nell’accesso ai farmaci
Bianchi evidenzia come la gestione della spesa sanitaria influenzi negativamente la disponibilità dei trattamenti a livello territoriale. Le differenze regionali giocano un ruolo cruciale: mentre in alcune aree i pazienti possono beneficiare delle ultime novità terapeutiche previste dalle linee guida, in altre regioni l’accesso rimane limitato. Il Lazio stesso potrebbe rivedere le modalità di accesso ai biosimilari, considerati una risorsa preziosa sia dal punto di vista clinico che economico.
Una nota positiva emerge dall’utilizzo della telemedicina nella diagnosi delle patologie cutanee. Grazie alla tecnologia digitale, è possibile effettuare consulenze a distanza riducendo così i tempi d’attesa e facilitando il primo step del processo diagnóstico. La Dermatologia del Policlinico Tor Vergata si posiziona all’avanguardia in questo campo; tuttavia Bianchi sottolinea come nulla possa sostituire completamente la visita diretta con lo specialista. La valutazione “dal vivo” delle lesioni cutanee rimane fondamentale per una corretta diagnosi e scelta terapeutica.
L’intervento del dottor Bianchi getta luce sui molteplici ostacoli che caratterizzano il percorso di cura dei pazienti con malattie infiammatorie croniche della pelle in Italia. Se da un lato esistono soluzioni innovative sia dal punto di vista farmacologico che tecnologico (come nel caso della telemedicina), dall’altro persistono barriere significative legate alla gestione burocratica e alla disparità regionale nell’accesso alle cure. È evidente quindi la necessità di un approccio più integrato e uniforme su tutto il territorio nazionale per garantire ad ogni paziente le migliori opportunità terapeutiche disponibili.
